È finito in manette nella giornata di ieri ad Apricena (Foggia) un bracciante agricolo bulgaro di 56 anni, accusato di avere aggredito una giovane connazionale con lo scopo di abusare sessualmente di lei.
Secondo quanto riportato dagli inquirenti, l'episodio si è verificato alcuni giorni fa all'interno di un casolare. Approfittando del fatto di essere rimasto solo con la vittima, una 24enne figlia della sua compagna, lo straniero l'aveva minacciata con un coltello per costringerla a subire un rapporto sessuale.
La giovane era fortunatamente riuscita a divincolarsi ed a scappare, correndo fuori dall'edificio. Qui le sue grida erano state udite da alcuni operai che si stavano occupando di effettuare dei lavori di manutenzione su alcuni lampioni presenti in una strada limitrofa.
Informati sui fatti, i carabinieri della sezione radiomobile della stazione di Apricena avevano raggiunto tempestivamente il luogo segnalato, seguiti dai colleghi della compagnia di San Severo (Foggia). Dopo aver raccolto la denuncia della vittima, i militari si erano subito dedicati alla ricerca del responsabile.
Commessa la violenza, infatti, il 56enne si era dato alla fuga, disfacendosi del coltello utilizzato per minacciare la giovane, rinvenuto il giorno stesso sul luogo dell'aggressione.
Il bulgaro, rintracciato ed arrestato qualche giorno dopo con l'accusa di violenza sessuale, è finito dietro le
sbarre del carcere di Foggia, dove si trova tuttora in attesa dell'udienza di convalida.La vittima, ancora in forte stato di choc, è stata assistita dal personale sanitario della Casa del Sollievo di San Giovanni Rotondo.
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