Momenti di forte tensione a Foggia, dove una coppia è stata presa di mira da un branco di giovani molesti, riusciti a fuggire prima dell'arrivo delle forze dell'ordine.
L'episodio, stando a quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, si è verificato durante la serata del 25 dicembre, intorno alle ore 21.
Le vittime, un ragazzo gambiano che studia a Foggia ed una giovane del posto, avevano appena parcheggiato la loro vettura, quando sono stati circondati da un gruppo di balordi una volta giunti all'altezza dell'area di sosta “Ginnetto”. A raccontare la paura di quei momenti a “FoggiaToday” è proprio la ragazza della coppia, ancora sconvolta per quanto accaduto.
“Io e il mio compagno, un ragazzo gambiano che lavora e studia qui a Foggia, eravamo diretti verso piazza Cesare Battisti per assistere al concerto Gospel di Natale. Per evitare il traffico abbiamo parcheggiato l'auto nei pressi di via Trento e poi abbiamo proseguito a piedi in direzione corso Vittorio Emanuele”, esordisce la giovane. “Sull'area pedonale c'era moltissima gente per cui per camminare più in fretta e per cercare di arrivare in tempo al concerto che era già iniziato da un po' abbiamo pensato di camminare nella strada parallela a corso Vittorio Emanuele e cioè la strada dove si trova il parcheggio Ginnetto e dove una volta vi era la sala Bingo”.
A questo punto l'incontro con gli aggressori, ragazzi che parlavano con forte dialetto foggiano. “Lì c'era un gruppo di balordi tra i 20 e 25 anni forse, uno di questi ci ha visto e con fare minaccioso e deciso ha saltato un muretto e si è diretto verso di noi. Si è avvicinato con aria di sfida al mio compagno di nome Malang e gli ha detto: 'Aprimi questa macchina, mi devi aprire questa macchina'. Voleva fargli aprire un'auto parcheggiata lì”, prosegue la giovane.
Ignote le ragioni che hanno spinto l'aggressore ad agire in tal modo - “Forse per rubarla o semplicemente per coinvolgere il mio compagno in una azione illegale e successivamente accusarlo”, ipotizza la ragazza. Ad un certo punto, tuttavia, oltre agli ordini ed agli insulti razzisti, è scattata l'aggressione. Il giovane gambiano, che tentava di allontanarsi, è stato infatti strattonato, mentre la compagna cercava aiuto.
“Ho cominciato a gridare aiuto e sono riuscita a tirare via il mio compagno, trascinandolo quasi. Siamo arrivati sull'area pedonale, dove c'era tanta gente e nessuno poteva più farci del male. Ho bevuto un po' di acqua per riprendermi dallo spavento. Ho chiamato la polizia e ho spiegato l'accaduto”, prosegue con il racconto la ragazza.
Sul posto gli agenti della questura, che hanno solo potuto ascoltare il racconto delle due vittime. Nessuna traccia, infatti, dei responsabili. “La polizia mi ha detto che abbiamo fatto bene a fuggire perché quella è gente che cerca il pretesto per litigare e Dio solo sa se vanno in giro armati”, spiega la giovane, preoccupata. “Sono stati attimi di paura e anche tanta rabbia.
Ancora oggi siamo scossi per quanto accaduto perché non ci sentiamo liberi di passeggiare”, conclude.La vicenda non si è ancora conclusa. La ragazza, infatti, ha fatto sapere di essere intenzionata a sporgere al più presto denuncia.
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