Se un pubblico ministero inanella tante-troppe assoluzioni nei processi che lo vedono coinvolto allora rischia di essere rimandato a settembre. Uno scherzo? Purtroppo no. Già, perché come raccontato dall'ex magistrato Bruno Tinti sulle colonne di Italia Oggi, uno degli emendamenti alla riforma della Giustizia, prevedrebbe l’istituzione di una sorta di "pagella" per i magistrati. E per coloro che assolvono troppe volte, ecco che potrebbero venire abbassate quelle "valutazioni di professionalità che servono per avanzare di grado".
Con il grottesco risultato di considerare un giudice che fa processi per guida senza licenza di guida più bravo (perché lo dice la pagella) di chi, invece, è impegnato in inchiesta sul falso in bilancio.
L'ex toga spiega: "Un pm che fa 100 processi all'anno per guida senza patente, 50 per traffico di droga, 1 per corruzione e 1 per finanziamento illecito dei partiti, arricchirà il suo curriculum con 150 condanne e lo pregiudicherà, presumibilmente, con 2 assoluzioni". Ecco, quindi ecco l'assurdità: "Un altro che, poveretto lui, deve gestire falso in bilancio, frode fiscale, turbativa d'asta, voto di scambio, insider trading, bancarotta…,se porta a casa il 50% di condanne è fortunato davvero. Però il primo, secondo il Pd, merita valutazioni professionali splendide e il secondo così così…".
Insomma, una pensata senza arte né parte che condizionerebbe non poco il lavoro e la carriera dei magistrati e che si muove nel solco di quella che lo stesso Tinti considera essere la "ridicola convinzione che ogni pronuncia giudiziaria successiva, eventualmente contraria a quella precedente, sia quella giusta. Quindi il pm manda a giudizio e il tribunale assolve? Il pm ha sbagliato. Il tribunale condanna e l'appello assolve? Pm e tribunale non hanno capito niente". Ma, appunto, chi lha detto che il giudice che si è espresso in seguito ha ragione? Forse, ragione non ce l'ha e forse-forse ce l'aveva il suo collega chiamato ad esprimersi precedentemente: già, qualcuno ci ha mai pensato?
E ora – giusto per complicare ulteriormente le cose – ci mancavano solo le pagelle ai pm…
La riforma della Giustizia
In tutto questo marasma, il Guardasigilli Alfonso Bonafede accelera sulla riforma della prescrizione, annunciando che entrerà in vigore a gennaio.
E nonostante sbandieri sui giornali e in televisione che snellirà i tempi biblici della giustizia tricolore, in verità – con tutta probabilità – metterà a durissima prova gli uffici giudiziari, portando il sistema italiano al collasso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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