Padre Pio rende isterici. Soprattutto i non credenti.
In questi giorni, infatti, la salma del Santo trasportata a Roma per il Giubileo della Misercordia su ordine di Papa Francesco ha raccolto enormi folle accorse da ogni parte del globo per venerare i resti mortali del frate di Pietrelcina. Fenomeno discutibile finché si vuole, ma cui comunque si deve rispetto.
Parte dell'opinione pubblica di sinistra invece, resta allergica a queste espressioni della devozione popolare e non esita a condannarle (con quale autorità, ce lo devono ancora spiegare) come superstizioni e bigottismo. In prima fila fra i fustigatori della morale c'è il (a suo dire) laico Oliviero Toscani. Che, amando sollazzare le folle con gli insulti alla fede altrui, è riuscito nell'impresa di bollare Padre Pio come un "uomo marketing della religione", i cui resti mortali sono "una mummia che fa esteticamente schifo".
Non pago, ha rincarato la dose tracciando un paragone tra i fedeli del frate santo e i seguaci del nazismo. Di fronte alla domanda di uno sbigottito David Parenzo (il tutto andava in onda sulle frequenze di Radio 24), Toscani insiste: "Cosa c'entra Padre Pio col nazismo? È uguale, preciso, identico".
Questa mattina al fotografo che si vuole iconoclasta faceva il verso il Fatto Quotidiano, che in prima pagina esordiva con
un titolo sobrio: "Altro che Isis, il Medioevo è già qui grazie a Padre Pio." Dimenticando che le bandiere nere tagliano le gole. E i fedeli di Padre Pio vogliono solo dire una preghiera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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