Follia politically correct: Facebook censura pure il cognome "Negri"

Il social fondato da Mark Zuckerberg blocca i profili di due attivisti di sinistra che hanno citato una poetessa e un politico che fanno "Negri" di cognome

Follia politically correct: Facebook censura pure il cognome "Negri"

Forse non si potrà più menzionare per nome l'ex vescovo di Ferrara mons. Luigi Negri, o citare lo scrittore milanese Gaetano Negri, sindaco del capoluogo ambrosiano e parlamentare del Regno d'Italia nella seconda metà del XIX secolo. La scure della censura politically correct si abbatte non solo su un vocabolo della lingua italiana che deriva direttamente dal latino ma anche su uno dei cognomi più diffusi in tutto lo Stivale: Negri.

Che secondo Facebook, evidentemente, è parola di per sè razzista, indegna di esistere e meritevole di essere cestinata non appena compulsata sulla tastiera o sullo schermo dello smartphone. Questo almeno è ciò che sembra emergere dalle segnalazioni di due personaggi che certo non sono sospettabili di pulsioni razziste: Mauro Vanetti di Sinistra Rivoluzionaria e Elisa Corridoni di Potere al popolo.

Due politici di sinistra che, come racconta una testata progressista come L'Espresso, si sono visti sospendere dal social network fondato da Mark Zuckerberg per aver usato la parola proibita.

Vanetti per aver citato la poetessa lodigiana Ada Negri, la Corridoni per aver menzionato il sessantottino Toni.

Una colpa imperdonabile, anche se col razzismo tutto questo c'entra poco. Per fortuna.

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