Forzavano le porte blindate con lo shampoo, condannate due ladre

Due ladre d'appartamento che usavano i flaconi di shampoo vuoti per aprire le porte blindate sono state beccate e arrestate dalle forze dell'ordine di Padova

Forzavano le porte blindate con lo shampoo, condannate due ladre

Condannate a otto mesi con pena sospesa due ladre d'appartamenti che riuscivano a forzare le porte blindate usando lo shampoo.

Indossavano i guanti per non lasciare impronte digitali e, dopo essersi introdotte in un condominio, tiravano fuori dalla borsa dei flaconi di shampoo vuoti e ritagliati. Erano questi gli "strumenti del mestiere" di due donne di origine croata, Aida Muratovich, 27 anni, e Susanna Radulovich, 20 anni, pregiudicata e incinta, arrestate dagli agenti mentre ceravano di mettere a segno un colpo in un condominio di Padova.

Purtroppo per loro, però, il proprietario era in casa e, quando ha sentito armeggiare alla sua porta, guardando dallo spioncino, ha visto le due ladre che provavano a forzare la sua porta blindata, utilizzando dei flaconi di shampoo intagliati insieme a dei cacciaviti.

Immediatamente l'uomo ha chiamato la polizia. Le due croate, sentendo la richiesta di aiuto, si sono date alla fuga, ma sono state intercettate sulla strada dagli agenti della Volante che le hanno arrestate.

Nella loro borsa, hanno trovato attrezzi per lo scasso e bottiglie di shampoo. Intagliando i flaconi vuoti, spiegano i militari, le due donne ricavavano dei fogli di plastica che utilizzavano per far scattare le serrature delle porte che non erano state chiuse con più mandate.

Un metodo rudimentale, ma efficace: negli ultimi mesi, infatti, scrive il Corriere della Sera, le forze di polizia, soprattutto in Emilia Romagna, hanno arrestato in flagranza altri ladri che provavano a introdursi in ville e appartamenti con questa tecnica.

In generale, secondo gli ultimi dati Istat, ogni giorno in

Italia avvengono 643 furti in abitazione.

Le due donne sono state giudicate per direttissima e hanno patteggiato otto mesi di carcere beneficiando della sospensione condizionale della pena.

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