Era stato tradito da un soggiorno in Savoia con la sua ex compagna e con la figlia nello scorso mese di agosto, scovato ed arrestato in Bretagna pochi giorni dopo e quindi in attesa di estradizione.
Ma per Vincenzo Vecchi, condannato ad 11 anni di reclusione per i fatti occorsi durante il G8 di Genova nel luglio 2001, adesso si sono riaperte le porte del carcere: la corte d’appello di Rennes infatti, ha deciso di rilasciare il no global che adesso quindi è tornato in libertà.
Eppure ad agosto l’estradizione verso l’Italia sembrava una cosa già fatta: gli inquirenti italiani, rintracciando gli spostamenti di Vecchi dopo la sua visita in una località della Savoia, avevano dato alle autorità francesi tutti gli indizi per poter catturare il latitante condannato nel maggio del 2012 alla pena sopra accennata di 11 anni.
E così la Polizia francese il 10 agosto scorso lo ha fermato in una località della Bretagna, lì dove lavorava come imbianchino e si faceva chiamare Vincent.
Qualche settimana dopo sono arrivati i primi problemi lungo l’asse Francia–Italia per quanto riguarda l’estradizione: i giudici transalpini infatti, non erano molto convinti della regolarità della richiesta arrivata dal nostro Paese.
Vecchi infatti non era noto agli inquirenti solo per i fatti di Genova, ma anche per le devastazioni operate in corso Buenos Aires a Milano durante una manifestazione del 2006. La difesa di Vecchi ha sottolineato come nella richiesta di estradizione era inserito anche il riferimento alla pena per i fatti di Milano, che invece erano già stati scontati dal no global.
Anche per questo motivo, oltre a quelli relativi ai diritti della difesa nel corso del processo sulle devastazioni del G8 ed ai termini di prescrizione della pena, i giudici transalpini avevano chiesto un supplemento di documentazione.
In tal modo era chiaro come i tempi per l’estradizione fossero destinati ad aumentare e come la richiesta dell’Italia costretta a rimanere ferma al palo. Ma la novità odierna proveniente dal tribunale di Rennes ha un po’ spiazzato in primo luogo proprio gli inquirenti del nostro paese.
Così come riportato dall’AdnKronos, i giudici francesi hanno ritenuto irregolare il mandato europeo relativo ai fatti di Genova del 2001. Al tempo stesso hanno accolto la tesi difensiva relativa ai fatti di Milano, per i quali come detto Vecchi ha già scontato la pena.
E proprio la difesa del no global adesso parla di vittoria: “È un momento importante per la giustizia francese – ha dichiarato
infatti l’avvocato difensore Maxime Tessier – Dimostra l'importanza del diritto. È una vittoria giusta, il mandato europeo per i fatto di Genova era irregolare. È una vittoria per la giustizia e il diritto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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