Galli e la terza ondata: "Quando ci sarà il picco"

L'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, non ha dubbi sull'arrivo della terza ondata: "A gennaio, nuovo picco di casi"

Galli e la terza ondata: "Quando ci sarà il picco"

"Se continuiamo a vedere quello che abbiamo visto nel fine settimana, il potenziale aumento dei contagi è una certezza". A dirlo è l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli, all'agenzia stampa Adnkronos. "L'aumento dei contagi lo vedremo da metà gennaio in poi", sentenzia con tono perentorio.

Se il Natale è di là da venire, ancor di più lo è l'aumento dei contagi. Secondo gli esperti - infettivologi, virologi e membri del Cts - la terza ondata è alle porte del nuovo anno. Entro la seconda metà di gennaio 2021, gli studiosi prevedono un nuovo picco di contagi: l'ennesimo colpo di coda del virus dopo qualche settimana di relativa quiete? Staremo a vedere. L'ultimo bollettino Covid riferisce di una inflessione notevole della curva epidemiologica con un numero calante di decessi e casi positivi (qui gli ultimi dati). Ciononostante, l'allerta resta altissima: "I numeri di oggi - spiega Galli -, non volendo dare importanza ai 30 ricoveri in più per il trend, riflettono il fatto che con le restrizioni delle scorse settimane, si iniziavano a vedere risultati. Il punto è mantenerli. Il dato dei decessi, ancora molto alto, è l'ultimo parametro che scende, ormai lo sappiamo. ".

C'è grande preoccupazione, in previsione del Natale, per il ritorno alla routine. Il timore degli esperti è che, con la riapertura di locali e negozi, ripiomberemo rapidamente nell'incubo dello scorso novembre, coi reparti Covi quasi saturi e file interminabili ai drive per il tampone. "Riaprire tutto implica gli spettacoli che abbiamo visto e la certezza di un aumento dei contagi. - dice Galli - Che poi tutti dicono 'c'era tantissima gente', ma tu dove eri? Perché eri lì? Se ci sta bene ritrovarci con tutto d'accapo".

Tutta colpa del virus? A quanto pare, no. Gli scenari futuri della pandemia, almeno in Italia, dipenderanno dalla misure anti-contagio che saranno adottate nelle prossime settimane. "Meno sono gli spostamenti, anche da Comuni piccoli, meno possibilità di contagio si creano. - conclude l'infettivologo del Sacco - La temuta terza ondata, a inizio 2021, appare pericolosa perché sarà alimentata da un numero di infetti molto alto: ci sono più contagiati in questo momento, in Italia, rispetto a quando sono state aperte le discoteche. All'epoca si facevano meno test, ma comunque c'era stato un reale crollo del numero dei sintomatici, anche contando gli asintomatici mai testati c'è da pensare che il numero dei positivi fosse ben più basso di oggi.

Continuiamo ad avere, in questi giorni, una quantità di persone con il virus che circolano sicuramente elevata. La riapertura delle Regioni, con questi presupposti, ha delle connotazioni che giustificano i timori dell'Istituto superiore di Sanità".

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