Galli vuole far chiudere tutto: "Adesso servono zone rosse"

Secondo l’infettivologo dell’ospedale Sacco, si tratta di “una variante con il 40% in più di capacità di trasmissione rispetto alle altre”

Galli vuole far chiudere tutto: "Adesso servono zone rosse"

Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco e dell'università degli Studi di Milano, crea ancora una volta allarmismo parlando della variante inglese e asserendo che si tratta di “una variante con il 40% in più di capacità di trasmissione rispetto alle altre, e che tra breve soppianterà quello che circola in Italia. Se non verrà soppiantata a sua volta da qualche cosa di più efficiente nell'essere trasmessa, e quindi da qualche cosa di peggio”.

Galli fa ancora allarmismo

Per questo motivo l’infettivologo, intervenendo alla trasmissione “Agorà” di Rai3, ha chiesto a gran voce delle chiusure mirate, se non addirittura delle aree rosse, con l’obiettivo di contenere eventuali focolai. Galli ha anche ribadito che a suo parere le zone colorate non sono servite come invece ci si aspettava: “Guardando anche ai dati dell'ultimo periodo si vede che siamo in una situazione apparentemente congelata, ma che per colpa di una variabile aggiuntiva, le varianti, non lascia presagire purtroppo nulla, nulla di buono" ha osservato Galli.

L’infettivologo pensa sia necessario coordinare le strategie su tre ambiti principali. Il primo dovrebbe prevedere una valutazione maggiore della situazione epidemiologica attuale e della diffusione delle varianti. Questo sarebbe importante soprattutto se si mantengono aperte le scuole elementari, dato che, sempre come sottolineato da Galli, la variante inglese sarebbe in grado di infettare i bambini. Da tenere presente che raramente nei più piccoli si ha un esito pericoloso per la vita del bimbo colpito. Il secondo ambito su cui lavorare sono i test per avere un quadro reale della situazione ed eventualmente predisporre chiusure mirate e zone rosse. Terzo e ultimo ambito, quello fondamentale di vaccinare rapidamente.

Smentito dal suo stesso ospedale

Sempre che ci sia il vaccino, altrimenti è partita persa. Galli ha infatti sottolineato che “quel che sembra di vedere è che l'approvvigionamento batte la fiacca e questo credo sia difficile poterlo negare". Ha però voluto puntualizzare affermando che la colpa non è da imputare a coloro che dicono queste cose perché le sanno. Secondo lo specialista, altre persone dovrebbero farsene una ragione, per cercare di remare tutti nella stessa direzione.

Pochi giorni fa lo stesso Galli aveva lanciato l’allarme affermando di avere il reparto ospedaliero invaso da nuove varianti, e che questa situazione riguarda tutta l'Italia, facendo prevedere che a breve avremo problemi più seri. L’esperto è stato però smentito dal suo stesso ospedale, il Sacco di Milano, che ha comunicato: “Nel periodo dal 23 dicembre 2020 al 4 febbraio 2021, sono stati ricoverati 314 pazienti positivi a Covid.

I dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante Uk su un totale di 50 casi che, in ragione delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento”. L’affermazione fatta da Galli quindi non rappresenterebbe in questo momento la reale situazione epidemiologica all'interno del Presidio.

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