Fabio Armao, docente di Scienze Politiche all'Università di Torino, ha parlato all'Agi delle gang giovanili, fenomeno in crescita in particolar modo dopo lo scontro tra i filippini accaduto a Milano.
Secondo lo studioso, infatti, bisogna prestare attenzione a quese gang che potrebbero formarsi nelle periferie delle città: "L'esperienza degli Stati Uniti ce lo insegna: quando gang giovanili si affermano nelle grandi periferie urbane, altri gruppi a loro volta si organizzano e lo fanno per lo più per difendersi. E' un meccanismo di 'contagio' da monitorare con attenzione. Il fenomeno esiste, è in crescita e va preso sul serio. Sono gruppi giovanili che però hanno una dimensione subculturale ricca e sofisticata fatta di simboli, di tatuaggi, di musica: ci sono gruppi di rap ispanico, nati in modo del tutto spontaneo, che si ispirano in particolare alla Mara Salvatrucha (una delle gang sudamericane più famose, ndr) e che su youtube hanno milioni di followers".
I primi gruppi di giovani organizzati sono nati alcuni anni fa a Genova ed erano ragazzi di origine ecuadoregna. "Noi stiamo provando a dialogare con le istituzioni, con le procure, con le forze dell'ordine, per 'mapparè almeno la situazione del nord ovest. Purtroppo - continua Armao - anche le prime ricerche prodotte a livello europeo sono ancora abbastanza sommarie".
Le gang hanno anche da noi una forma di organizzazione: niente di paragonabile ovviamente alle mafie nostrane, ma Salvatrucha e Barrio 18, ad esempio, sono brand transnazionali che seguono le rotte delle migrazioni e si insediano
dove le comunità ispaniche sono più forti. La presenza di militari, inoltre, secondo Armao è abbastanza inutile perché, nonostante le divise, chi vive in un quartiere a rischio è consapevole del problema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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