Garofano: "Dna non è di Stasi? Traccia inutile"

Svolta nel caso di Garlasco: sotto le unghie di Chiara non c'è il Dna di Stasi. Ma l'ex comandante del Ris frena su una possibile riapertura del caso

Garofano: "Dna non è di Stasi? Traccia inutile"

"Io non credo assolutamente si tratti di una svolta perché quel Dna è stato esaminato nel corso del secondo giudizio d'appello e la perizia concludeva con una presenza di Dna attribuibile alla vittima e in parte ad un uomo che non è possibile identificare, non escludendo che appartenesse all'imputato. Non credo assolutamente che quel profilo possa portare ad un'identificazione certa".

Lo dice in un'intervista a Radio Monte Carlo, il Generale Luciano Garofano ex Comandante del Ris, che seguì molto da vicino il caso Garlasco, oggi tornato al centro della cronaca per i risultati di una perizia della famiglia Stasi che evidenzierebbe un nuovo profilo di Dna trovato sotto le unghie di Chiara Stasi. "Non capisco quale elaborazione sia stata utilizzata e che aspetti abbia evidenziato ma comunque andava fatta prima dell'appello, quelle analisi non sono più ripetibili. Quella prova - spiega a Rmc News il generale Garofano - è stata discussa a tempo debito e oggi non è possibile recuperare niente di più di quanto fatto allora. Si tratta di una piccola parte, cromosoma Y, cioè maschile, che non permette nessuna nuova identificazione".

In conclusione per l'ex comandante dei Ris: "Nessuna nuova verità processuale può arrivare, non si può andare oltre i limiti di quel risultato e la prova di cui si parla oggi non è sufficiente a riaprire alcunché" dice a Radio Monte Carlo il generale Luciano Garofano.

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