Germania, niente "HH" nelle targhe: "Alludono al saluto nazista, Heil Hitler"

In alcune città tedesche, ai cittadini che devono scegliere come nominare le loro automobili imposti divieti severi: niente "A" e "H", le iniziali del Fuhrer, ma neanche "DDD", che in tedesco significa "Germania ai tedeschi"

Germania, niente "HH" nelle targhe: "Alludono al saluto nazista, Heil Hitler"

Vietato utilizzare "HH" nelle targhe in Germania. Il motivo? La possibile allusione al saluto nazista "Heil Hitler". Anche se sembra impossibile, è accaduto veramente. Secondo quanto riportato da Italia Oggi, nei giorni scorsi, il tribunale di Münster, in Westfalia, in Germania, ha deciso di proibire l'utilizzo della doppia lettera "HH" nelle targhe delle automobili. Forse per un eccesso di politicamente corretto, fatto sta che il proprietario della macchina in questione ha fatto appello al tribunale, ma ha perso.

Tutti i divieti tedeschi

Con il diffondersi del populismo e dei movimenti di destra, soprattutto in Germania, l'attenzione al politicamente corretto si è fatta più serrata. Quindi non solo "HH" (che rievoca lo slogan del terzo Reich con cui si salutava il Fuhrer) non si può utilizzare, ma è proibito scegliere anche "HJ", che potrebbe stare per "Hitler Jugend", la gioventù nazista. Oppure, ancora, il numero 88, che rievoca per due volte l'ottava lettera dell'alfabeto, che è proprio "H". Sulla stessa scia, non è possibile scegliere nemmeno il 18, perché entrambi i numeri porterebbero a indicare la prima e l'ottava lettera, ovvero "A" e "H", le iniziali di Adolf Hitler. E niente 84, per la stessa ragione: contando le lettere si costituirebbero le iniziali di "Heil Deutschland". Non si usa nemmeno 444, che sta per "DDD", sigla potenzialmente amata dai razzisti, che significherebbe appunto "Deutschland den Deutschen", la "Germania ai tedeschi". Ma le motorizzazioni in Germania (non tutte) non prestano attenzione soltanto alle iniziali degli slogan tedeschi, ma anche a quelle inglesi. Meglio non scegliere il 192, che significa "Adolf is back". Niente "SA" e, ovviamente, niente "SS". Ma neanche "OP", che sta per "Ost Preussen", la Prussia Orientale (ora diventata polacca), che stuzzica chi sogna quella riconquista.

I divieti non sono ovunque

Ma le interdizioni non sono tutte uguali. Perché se è vero che è proibito utilizzare la doppia "H" a Münster, è invece lecito sceglierla ad Amburgo. Il tutto perché la città anseatica ha rinunciato alla sola "H" (la sola lettera a cui hanno diritto le metropoli) per usare "Hanseatic Hamburg". Ma se le iniziali dei cittadini dovessero coincidere a dei riferimenti nazisti, le regole parlano chiaro: niente permesso. Non vanno bene nemmeno le allusioni esoteriche, sataniche o che possano ricordare il terrorismo. Quindi nemmeno "IS", la sigla dello Stato islamico.

Come funzionano le targhe tedesche

A differenza dell'Italia, dove qualche anno fa tutti i cittadini furono costretti a cambiare le targhe, non più con le sigle delle città di provenienza, ma con le lettere dell'alfabeto, in Germania le località che hanno diritto a una dicitura erano circa 490.

La pratica del cambio di targa, oggi, là risulta più semplice ed economica e, secondo quanto riportato dal quotidiano, è possibile scegliere una sigla personale, purché non sia già occupata. Vanno bene date di matrimoni, anniversari, iniziali di persone o di figli, date di nascita o avvenimenti importanti.

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