Ghali fa leva sul buonismo per finanziare l'immigrazione clandestina

Ha comprato una barca per la ong dei migranti e invoca tolleranza agli italiani sulle tematiche migratorie: ma non parla dei problemi che ne derivano

Ghali fa leva sul buonismo per finanziare l'immigrazione clandestina

In una recente intervista rilasciata per la Repubblica, Ghali dice che non gli interessa se qualcuno può pensare che con la donazione della rescue boat alla ong dei migranti lui si faccia pubblicità, perché "quando fai beneficenza è egoistico pensare a cosa gli altri diranno di te. Aiuto le persone, del resto chi se ne frega". Sono lontani i tempi in cui l'eleganza imponeva di fare beneficenza in silenzio: Ghali ha annunciato urbi et orbi di essersi economicamente schierato a favore di Mediterranea Saving Humans. Probabilmente non lo fa per pubblicità ma solo per ricercare il consenso dei buonisti della rete che tutti anelano, in un modo o nell'altro. E, infatti, le interviste per celebrarne il buon cuore ora non mancano.

Ghali, nato in Italia da genitori tunisini, cerca di toccare le corde umane più sensibili, spiegando di aver preso questa decisione perché "ho parenti che hanno attraversato il Mediterraneo. Conoscenti che da quel viaggio non sono più tornati. Uno dei miei migliori amici è eritreo e grazie a lui ho scoperto tutto quello che succede prima dell'imbarco". Ghali, però, non fa cenno a quello che succede dopo. I suoi genitori non sono arrivati in Italia dal mare. Sua madre, come dichiarato tempo fa in un'intervista a Vanity Fair, "ha fatto una tratta strana per giungere in Europa e ha girato un po' prima di arrivare in Italia". Gli immigrati che arrivano in Italia dal mare, la maggior parte delle volte senza documenti, spesso finiscono per vivere un'esistenza ai margini, sopravvivendo in realtà degradate dove diventano manovalanza per la malavita.

Eppure, le ong come quella che sta tecnicamente finanziando Ghali, con la sua donazione e con una raccolta fondi aperta tramite il suo profilo Instagram (della quale però non si fa cenno nell'intervista a la Repubblica), continuano a trasbordare i migranti nel nostro Paese. Non si preoccupano di quale sarà il loro futuro e forse nemmeno interessa. Premono sui confini italiani e pretendono il porto nel nostro Paese, come se l'Italia non fosse uno degli Stati europei con i maggiori livelli di crisi economica e sociale dell'intera Unione europea. Però Ghali dice che "ci vuole più tolleranza, più apertura mentale" in Italia.

E dà consigli anche alla classe politica: "Sarebbe bello che le persone che ci governano facessero un giro per le strade, che incontrassero i ragazzi. Non è neanche così difficile, ci vuole poco. Lo dico ai nostri potenti: guardate che basterebbe osservare". Esatto, basta osservare cosa accade, ma tutto. Non solo una parte della situazione.

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