Il centrodestra pressa, invita il governo ad allentare le misure restrittive di fronte ai possibili miglioramenti dei dati riguardanti i contagi e i ricoveri per Covid-19, e sembra fare breccia. Lega e Forza Italia non demordono e spingono il premier Mario Draghi a prevedere un “meccanismo automatico” che regoli il passaggio da un “colore” a un altro. Il presidente del consiglio, dopo aver sposato la linea dura e intransigente imposta dal ministro della Salute Roberto Speranza, dal Comitato tecnico scientifico, dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e da Leu, sembra voler mediare. Non subito, ma dopo la metà di aprile, come anticipa il quotidiano Il Messaggero, potrebbero ritornare le zone gialle, molto probabilmente un giallo “rafforzato”, con l’aggiunta del principio dell’automatismo legato al numero di positivi.
Bar e ristoranti potrebbero chiudere alle ore 16 e non alle 18 per evitare gli assembramenti della movida. Nel consiglio dei ministri fissato per domani di discuterà della strategia più morbida da adottare nel nuovo Dpcm. Ciò è necessario anche per scongiurare eventuali fibrillazioni nella maggioranza “allargata” che sostiene il governo Draghi. La parola d’ordine utilizzata nelle ultime ore dal premier e dal ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini è “speranza”, con l’idea di programmare le possibili riaperture e un ritorno alla vita. Resta, in ogni caso, la necessità della massima cautela nel periodo delle vacanze pasquali e fino a metà aprile. Dopo questa data, se i dati miglioreranno, potrebbe scattare il sistema automatico previsto nel nuovo decreto del governo. Un compromesso che metterebbe tutti d’accordo; anche il fronte rigorista accoglierebbe con entusiasmo l'idea di un allentamento delle restrizioni inconseguenza della regressione dei casi di positività al Coronavirus.
Salvini sembra essere soddisfatto per la svolta del governo. “Per noi le frasi di Draghi sulle possibili riaperture sono una vittoria”, avrebbe confidato il leader della Lega ai suoi. Tra le altre novità che dovrebbero essere inserite nel nuovo decreto c’è l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari a contatto con i malati, con le relative sanzioni. Medici e infermieri che continueranno a rifiutare il vaccino potrebbero essere spostati ad altro incarico o subire l’interdizione dal lavoro, con conseguente sospensione dello stipendio.
Qui, comunque, siamo ancora nel campo delle ipotesi, poiché il governo sta ancora studiando quali sanzioni adottare. Nel decreto, infine, dovrebbe trovare spazio, infine, una “norma di garanzia” per gli eventuali risvolti penali a carico di chi somministra i vaccini, ad eccezione del caso di colpa grave.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.