Gita da incubo per gli anziani in Liguria

Tanti quelli che a fine inverno amano andare al mare a passare qualche giorno in compagnia. Lo sforzo enorme per farli rientrare e iniziare la quarantena

Gita da incubo per gli anziani in Liguria

Sono tanti gli anziani che verso febbraio e marzo decidono di partire in comitiva per una gita al mare. Un po’ per abbandonare il freddo e il grigiore della città, un po’ per beneficiare del primo sole. E in Liguria e Campania, è facile trovare temperature miti già a fine febbraio, quando ancora Milano, Torino, Bergamo, fanno i conti con la colonnina di mercurio.

Quest’anno però la situazione è stata diversa. La voglia di partire e scappare dalla città è venuta come ogni anno a molti Over 60, che non potevano però immaginare che in pochi giorni un nemico sconosciuto e invisibile, il coronavirus, avrebbe trasformato la loro gita in un incubo. Omar, referente della squadra di pronto intervento distretto Bergamo Ovest, ha raccontato cosa è avvenuto ad alcune comitive di anziani che avevano deciso di raggiungere in pullman le località balneari liguri. Molti dei quali provenienti da Bolgare, Casirate, Madone, Palosco e altri centri bergamaschi. Ma anche da città piemontesi e venete.

La gita diventa un incubo

Tutti hanno visto la loro vacanza da sogno diventare ben presto un incubo. Già, perché in poco tempo, alcuni di loro, hanno iniziato ad accusare “sintomi severi di infezione da coronavirus", come ha spiegato Omar. La necessità principale in quel momento era quindi quella di riportarli indietro. A quel punto Omar si è messo in contatto con le autorità di altre regioni, in particolare la Liguria e la Campania, i sindaci e la Protezione Civile. Tutti uniti per lavorare fianco a fianco, con un solo obiettivo: attivare le procedure di rientro e riportare tutti a casa, dove avrebbero poi trascorso la quarantena. Come ha sottolineato Omar, è stato “uno sforzo enorme e costante, non privo di difficoltà, che spesso si è protratto fino a tarda notte”. Ma che allo stesso tempo è stato un esempio di come sia possibile lavorare tutti insieme per aiutare i cittadini.

Alberghi in isolamento in Liguria

Da ricordare anche la terribile avventura vissuta da alcuni anziani, ospiti in due alberghi di Alassio, che a fine febbraio erano rimasti in isolamento obbligatorio presso le strutture alberghiere. Nell’hotel aveva infatti soggiornato una donna 72enne, che faceva parte di una comitiva, risultata poi affetta da coronavirus. Sempre a fine febbraio in un albergo a Laigueglia, era deceduta una donna lombarda di 87 anni, anche lei risultata affetta da Covid-19.

Anche in quel caso la struttura alberghiera era stata messa immediatamente in isolamento, con i suoi 40 ospiti all’interno. Nelle ore successive erano poi stati riaccompagnati nelle loro case dove avevano trascorso il periodo di quarantena.

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