La giunta Raggi tira dritto: entro giugno il Ferrhotel ai migranti

L'assessore Baldassarre a Radio Roma Capitale annuncia la ristrutturazione del Ferrhotel e la creazione dell'infopoint alla Stazione Tiburtina entro giugno. L'obiettivo: "Aumentare i posti disponibili per l'accoglienza"

La giunta Raggi tira dritto: entro giugno il Ferrhotel ai migranti

Tira dritto la giunta Raggi, nonostante le proteste di residenti e comitati di quartiere, sul centro di accoglienza per i migranti transitanti al Ferrhotel, l’ex albergo per i ferrotranvieri, sul piazzale della Stazione Tiburtina.

"Vogliamo dare un risposta ai migranti transitanti: una delle azioni sarà quella di ristrutturare e mettere a loro disposizione il Ferrhotel a ridosso della stazione Tiburtina, ma ci saranno anche altri posti distribuiti sul territorio della città di Roma", ha ribadito, ieri, ai microfoni di Radio Roma Capitale, l’assessore alla Persona, scuola e comunità solidale, Laura Baldassarre. L’assessore ha confermato la volontà della giunta di ristrutturare l’ex albergo e trasformarlo in un centro profughi entro giugno. E sempre a giugno, ha detto l’assessore, sarà pronto l’infopoint alla Stazione Tiburtina, “sul modello di Milano e Parigi”, per “dare informazioni ai migranti che arrivano e vogliono continuare il loro viaggio”. Si articola così, quindi, la “risposta strutturata” che Roma Capitale vuol dare all’emergenza migranti transitanti.

"Quando ci siamo insediati”, ha detto la Baldassarre a Radio Roma Capitale, “c'erano centinaia di migranti transitanti per strada”. Ora la giunta sta “lavorando per aumentare i posti disponibili a Roma per i transitanti”. “Aumentare i posti disponibili”, è, quindi, l’obiettivo da raggiungere, non solo ristrutturando il Ferrhotel, ma mettendo a disposizione ulteriori strutture per i transitanti, e “valorizzando il lavoro delle associazioni e dei volontari che già se ne sono occupati negli anni precedenti”, ha spiegato l’assessore alla Persona. I volontari, sono quelli dell’ex centro Baobab, chiuso nel dicembre 2015, dopo gli attentati di Parigi, per ragioni di sicurezza dal Commissario straordinario per Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, che in questi mesi hanno allestito varie tendopoli per i migranti in strada, prima a via Cupa e poi alla Stazione Tiburtina.

No alle soluzioni emergenziali, quindi, sì invece all’accoglienza sostenibile e all’integrazione. “Roma non può accogliere nuovi migranti, ma deve piuttosto qualificare e migliorare l'accoglienza, soprattutto per garantire l'inclusione sociale di coloro che vogliono rimanere", ha detto l’assessore. Così, mentre Roma e provincia si preparano ad accogliere altri 8mila profughi, il comune e la Prefettura, studiano nuovi progetti per favorire l’inclusione sociale, come il volontariato per i richiedenti asilo. “Abbiamo proposto alla Prefettura di siglare un protocollo per permettere ai richiedenti asilo di fare attività di volontariato”, ha annunciato l’assessore Baldassarre a Radio Roma Capitale. “In questo modo”, ha detto l’assessore, “gli stranieri che accogliamo possono dare un contributo alla comunità e viene alleggerita la pressione sui cittadini romani che vedono persone senza occupazione in giro sul territorio”.

I romani che vivono a Piazza Bologna e nei pressi della Stazione Tiburtina, la Baldassarre li ha incontrati sempre nella giornata di ieri. “Non vogliamo creare contrapposizioni tra i diritti degli uni e degli altri”, ha detto l’assessore, con riferimento ai cittadini romani, che si oppongono al nuovo centro d’accoglienza e che chiedono più sicurezza e un intervento contro il degrado sul territorio. Per questo il comune, ha fatto sapere la Baldassarre, ha in programma anche "la riqualificazione del piazzale della Stazione Tiburtina”. I fondi per l'intera operazione, circa 500mila euro, arrivano dal ministero dell'Interno.

Intanto, a schierarsi, però, contro la realizzazione del progetto, dopo le proteste di Lega e Fratelli d’Italia, è anche il consigliere regionale del Lazio, Pietro di Paolo (Identità e Territorio), che in un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio regionale ha chiesto di valutare se il Ferrhotel abbia tutti i requisiti necessari per ospitare i migranti transitanti. La struttura, infatti, spiega Di Paolo in una nota, sorge, “a pochi metri dai cavi dell'alta tensione della ferrovia”.

Per questo, il consigliere ha chiesto all'assessore regionale competente “di attivarsi presso Arpa Lazio per verificare se il rispetto degli attuali parametri relativi alla vicinanza agli elettrodotti di stabili destinati ad uso residenziale o semiresidenziale”.

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