Non usa mezzi termini il 57enne El Sayed Salem Shaker, un immigrato che da 40 anni vive nel nostro Paese. Lui, perfettamente integrato tanto che si definisce “italianissimo”, invoca misure drastiche contro gli stupratori come la castrazione.
“Persone come queste andrebbero castrate subito senza ragionarci sopra”. Parole dure, queste, che scateneranno il disprezzo di benpensanti, radical chic e buonisti vari. Che, però, difficilmente, potranno accusarlo di razzismo o xenofobia.
A provocare la rabbia El Sayed è lo stupro, sventato proprio dal suo coraggioso intervento, di una donna di 50 anni ad opera di un 21enne guineano.
La drammatica vicenda risale allo scorso lunedì quando l’onesto cittadino, senza un attimo di esitazione, siè scagliato contro l’africano che stava violentando una donna nell’androne di un condominio d corso Giulio Cesare a Torino.
“Una scena da bestia”, ha dichiarato l’uomo a Torinotoday. Il 57enne, che in quel palazzo di corso abita da più di 20 anni, era uscito di casa verso le 6.30 per andare a lavoro ma è stato attirato dalle urla disperate di una donna che chiedeva aiuto. In fondo alle scale si è imbattuto nell’africano che aveva aggredito una signora che stava portando a spasso i suoi cani.
La vittima, che era stata picchiata, “piangeva, gridava aiuto e l’uomo sopra di lei come una bestia la sbatteva, faceva cose incredibili”, ha raccontato El Sayed.
“Il ragazzo era nudo, anche la donna perché le aveva strappato tutti i vestiti e la trattava come un animale proprio. La signora- ha continuato l’eroico 57enne- era ridotta malissimo, aveva la faccia insanguinata perché le aveva spaccato il naso”.
L’uomo con prontezza è intervenuto bloccando l’aggressore mentre la moglie ha subito chiamato la polizia. “Abbiamo aspettato fino a quando sono arrivati e l’hanno arrestato”. La vittima, sotto choc e con numerose ferite in diverse parti del corpo è stata accompagnata all’ospedale San Giovanni Bosco.
La brutalità della violenza ha sconvolto El Sayed. Quest’ultimo, in barba al buonismo dominante, auspica la castrazione immediata per chi commette uno stupro. "Per colpa di questa gente qua la pagano anche quelli che lavorano, quelli che sono a posto”, ha dichiarato il valoroso cittadino italiano che con il suo gesto e le sue parole ha dimostrato che il buon senso e l’indignazione non hanno nazionalità.
Stupri, castrazione e certezza della pena sono argomenti molto discussi. Come ricorda La Verità, questo è solo l’ultimo caso di violenze e aggressioni compiute da irregolari, senza permesso di soggiorno o con il permesso revocato. Lo scorso giugno a subire violenza era stata una commessa bergamasca di Osio Sotto, picchiata con calci, pugni, schiaffi da Moustapha Diop,un senegalese di 29 anni che aveva già al suo attivo una lunga serie di violenze ed era anche stato arrestato nel 2014 per aver tentato di stuprare una donna nel parcheggio di un supermercato. L’extracomunitario, condannato a 14 mesi di carcere, era stato subito liberato dal giudice.
A luglio, a Monza, un giudice aveva rimesso in libertà un pregiudicato nigeriano che aveva picchiato alcune prostitute e poi aveva aggredito dei poliziotti.
Gli agenti in tasca gli avevano trovato anche 40 grammi di marijuana. Nel processo per direttissima gli era stato inflitto un anno ma il giudice aveva sospeso la pena perché il clandestino “era in precarie condizioni di vita in quanto in attesa del riconoscimento dell’asilo politico”.
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