È la seconda volta che un procedimento penale nei confronti di Dante Michael Siou, 66 anni dell’Ohio, che da ben diciassette anni perseguita l’attrice Gwyneth Paltrow si chiude a Los Angeles senza una sentenza di colpevolezza. Già nel 2001 infatti, l’uomo venne processato e assolto per lo stesso reato.
L’attrice è logorata dalla persecuzione del suo fan che ha dichiarato come il suo obiettivo sia di sposare la donna e, per questo, le ha scritto e inviato oltre settanta lettere e diversi oggetti tra i quali un libro di cucina e dei vestiti; secondo la CBS l’uomo, quando si chiuse il primo processo, si fece ricoverare tre anni in una struttura psichiatrica ma, a quanto pare, senza successo. La Paltrow ha testimoniato per quasi tre ore, leggendo alcuni scritti ricevuti e raccontando alla giuria di quanto il comportamento di Siou, definito come “condotta sbagliata”, l’abbia talmente inquietata da renderla preoccupata per la vita sua e dei sue due figli Apple e Moses, avuti dall’ex marito Chris Martin, frontman dei Coldplay.
L’avvocato difensore di Siou, Lynda Westlund, pur avendo ascoltato la dichiarazione di terrore della vittima è rimasta ferma sulla sua linea di difesa che sostiene che lo stalker è innocuo, anche
davanti a minacce scritte quali “sei persa senza speranza” o “devi morire”. In lacrime e molto scossa, la 43enne diva hollywoodiana ha ascoltato incredula il verdetto nuovamente a suo sfavore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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