I cattolici lanciano l'allarme: rischio "scisma" in Germania

Il "fronte tradizionale" manifesta in Germania contro le spinte progressiste del cardinale Marx. Sullo sfondo rimane il rischio "scisma"

I cattolici lanciano l'allarme: rischio "scisma" in Germania

Il fronte cattolico tedesco si sta disunendo. A destra, per semplificare, sono certi dell'esistenza di un rischio "scisma".

La prova regina è un evento pubblico per frenare di netto le spinte riformiste della Chiesa tedesca, con tanto di presenza di mons. Carlo Maria Viganò: in Germania i cattolici non sono affatto d'accordo tra di loro. Un po' come succede in Italia da qualche anno a questa parte. Monaco è stato il teatro della manifestazione, che si è svolta due giorni fa. I conservatori non vogliono che il processo sinodale intrapreso dal cardinale Reinhard Marx e da altri vescovi progressisti modifichi tanto la prassi della gestione ecclesiastica quanto alcuni punti essenziali della dottrina. Ma la Conferenza episcopale teutonica sembra intenzionata a perseguire un disegno teologico ed organizzativo di sinistra. L'abolizione del celibato sacerdotale - su cui è intervenuto anche il papa emerito Joseph Ratzinger, che è bavarese - è solo uno degli aspetti centrali in questa vicenda.

La protesta bavarese è stata condita da un documento, che è stato pubblicato su Stilum Curiae e nel quale si può leggere quanto segue: "Chiediamo chiarezza a Papa Francesco. Egli non ignora le posizioni dei vescovi tedeschi né il loro obiettivo, che è quello di estendere alla Chiesa universale le decisioni “vincolanti” del loro “sinodo permanente”. Se egli condivide le loro deviazioni dottrinali abbia il coraggio di dirlo apertamente". Il Papa della Chiesa cattolica dovrebbe dunque chiarire la sua visione delle cose, considerando che Marx e gli altri sembrano disposti a: cambiare la dottrina sull'omosessualità, mettere in discussione il celibato sacerdotale ed istituire una forma di diaconato femminile. Poi nel testo viene lanciato un monito sul ritorno delle Chiese nazionali, con il rischio di una "separazione" da parte dei tedeschi: "Considerate le convinzioni ideologiche e le dichiarazioni pubbliche di molti vescovi tedeschi, non abbiamo dubbi a questo proposito: l’esito del percorso sinodale non può essere che la costituzione di una chiesa separata da Roma". I due anni di "concilio interno" - fanno presente i conservatori - non possono che produrre una sorta di effetto scismatico. E la creazione di una "Chiesa autocefala" può essere dietro l'angolo.

Il "fronte tradizionale" tedesco, come premesso, può contare sul sostegno dell'ex nunzio apostolico Carlo Maria Viganò. La presenza a Monaco del consacrato che nel recente passato è arrivato a domandare le dimissioni del pontefice argentino - come segnalato su Il Messaggero - non è passata inosservata. Qualche giorno fa, l'uomo che ha sollevato una vera e propria bufera in Vaticano attorno al caso McCarrick, è tornato a dire la sua, raccontando di un presunto "controllo" operato da mons. Georg Gaenswein nei confronti del papa emerito Benedetto XVI, che nel frattempo è intervenuto in maniera indiretta sulle dinamiche sinodali tedesche, mediante il libro scritto insieme al cardinal Robert Sarah. Dall'Amazzonia la partita per il futuro del cattolicesimo si sposta così in Germania, dove le correnti teologiche hanno spesso dato vita ad una dialettica senza sconti. Ora però è diverso, perché il "processo sinodale" voluto da Marx può consegnare la vittoria definitiva all'ala culturalmente guidata dal cardinale Walter Kasper. Nella alte sfere vaticane persiste più di qualche perplessità: vale la pena sottolineare come il cardinal Rainer Maria Woelki, quando si è trattato di decidere sull'organizzazione di un "sinodo interno", abbia votato contro.

Una posizione che può essere condivisa pure da altri due cardinali tedeschi: Walter Brandmueller e Gherard Ludwig Mueller, da sempre considerati conservatori. A sollevarsi, per ora, sono stati soprattutto i laici. "Scisma" rimane una parola poco pronunciabile.

Si è spesso immaginato come a confutare il presupposto dell'unità potesse essere la parte destra della gerarchia ecclesiastica. Una previsione che, dando un occhio agli accadimenti tedeschi, rischia di essere ribaltata.

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