Quando il feretro con la salma di Erich Priebke è arrivato alla confraternina dei lefebvriani di Albano Laziale, il carro è stato bersagliato da calci e pugni dai numerosi manifestanti presenti, tra grida "boia", "criminale". Poco prima qualcuno aveva intonato "Bella ciao" urlando "vergogna, vergogna". Le forze dell’ordine hanno fatto da cordone e il carro funebre è riuscito ad entrare nel cortile della cappella. Nel parapiglia che si è venuto a creare una donna ha avuto un malore ed è svenuta. Soccorsa dai carabinieri si è subito ripresa. Una decina di esponenti di estrema destra, tutti con le sciarpe nere sul volto, sono arrivati davanti alla cappella. Un cordone di polizia li separa dalla folla che grida, "assassini", "boia", e protesta con veemenza contro i funerali dell'ex gerarca nazista condannato per l’eccidio delle Fosse ardeatine nella cittadina laziale. I militanti di estrema destra fanno il saluto fascista e gridano "boia chi molla". Dopo alcune ore di tensione il prefetto, d’accordo con le forze dell’ordine, ha vietato l’ingresso nella cappella dove era incorso il rito funebre per Priebke, ad un gruppo di appartenenti all’estrema destra. Il sacerdote ha così sospeso la cerimonia funebre. Al momento non è chiaro se i funerali riprenderanno. Paolo Giachini, avvocato di Priebke, ha rimesso il mandato di tutore ai familiari e ha spiegato: "Non ho autorizzato il rito perché mancavano i familiari e gli amici più stretti". Il forno crematorio del cimitero romano di Prima Porta questa sera sarà tenuto operativo "oltre il normale orario di chiusura". È quanto si apprende da fonti vicine al Campidoglio, sulla possibilità di cremare il cadavere di Priebke. Resta comunque aperta la possibilità di "non concedere il rientro della salma a Roma".
Scontri tra estremisti: due fermati
In serata si sono registrati scontri tra militanti di estrema destra e manifestanti anti-Priebke davanti alla chiesa in cui dovevano essere celebrati i funerali. Un gruppo di qualche decina di militanti di estrema destra si era affacciato da una traversa nei pressi della Chiesa con caschi, cinghie e catene. A quel punto i manifestanti ant-Priebke si sono avvicinati e ci sono stati gli scontri. Sono volate bottiglie e altri oggetti. Il tutto è durato pochi minuti. Le forze dell’ordine sono avanzate con i blindati e intervenute con gli agenti per fermare i tafferugli e ha fermato due persone.
Braccio di fero sindaco-prefetto
Il sindaco di Albano, Nicola Marini, aveva tentato di bloccare, con un ordinanza, "il passaggio della salma". Ma dopo poco il prefetto di Roma ha revocato l’ordinanza. Dalla prefettura è arrivato il via libera alla celebrazione delle esequie in forma privata, nella comunità dei lefbvriani."Io avevo firmato l’ordinanza che vietava il passaggio della salma di Priebke - racconta il primo cittadino - ma è arrivata un’ordinanza del prefetto di Roma che ci obbliga a consentire le esequie e quindi il passaggio della salma per Albano. Abbiamo fatto quello che potevamo, in nome del sentimento dell’intera città, che fin dall’alba dell’armistizio ha dato il suo contributo con il sangue alla lotta di liberazione dal nazismo", sottolinea ancora il sindaco aggiungendo: "Ho trasmesso l’ordinanza che vietava il passaggio e in risposta l’ordinanza del prefetto, ubi maior minor cessat, prendo atto, con la morte nel cuore, siamo sconcertati". E conclude: "scenderò in strada con i cittadini per manifestare pacificamente contro questo atto che ferisce le convinzioni della città e lede la sua memoria storica". La prefettura di Roma ha in seguito precisato che i familiari di Priebke avevano espresso il desiderio di un funerale religioso e gli unici a rendersi disponibili sono stati i sacerdoti lefebvriani di Albano Laziale.
Cerimonia per pochi intimi
"Faremo una cerimonia come aveva chiesto lo stesso Priebke - ha spiegato l’avvocato Paolo Giachini - ci sarà una messa in latino, un momento di raccoglimento che non ha nulla a che fare con la politica. In queste ore abbiamo cercato di rispettare anche i sentimenti dei detrattori del signor Priebke impegnandoci a non offendere nessuno". L’avvocato fa sapere anche di non aver ancora deciso dove avverrà la sepoltura.
La polemica dei lefebvriani
Le polemiche? "Ce le aspettiamo, ma per noi non c’è nessun risvolto, è una celebrazione religiosa per un cristiano: funerali, benedizione della salma, tutto in forma privata, basta". Dal quartier generale dei lefebvriani italiani, ad Albano, un "collaboratore del superiore" don Pierpaolo Petrucci, preferisce mantenere l’anonimato ma risponde alle insistenti domande dei giornalisti.
L’esponente del gruppo scismatico ultra-tradizionalista risponde all’obiezione circa il canone 1184, citato dal Vicariato per motivare il proprio diniego di esequie pubbliche, che stabilisce il divieto ai funerali cristiani per coloro che non si sono pentiti prima della morte e che coi loro peccati manifesti potrebbero dare pubblico scandalo ai fedeli: "Dovrebbero guardarsi loro dal dare scandalo visto che Bagnasco ha dato la comunione a Luxuria, questo è peggio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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