Non è una novità ma semplicemente una conferma: la sinistra tace sulla violenza ai danni degli italiani e condanna a gran voce solamente quelle contro gli stranieri. Un'ulteriore dimostrazione è arrivata verso fine settembre a Crema, dove si sono verificati due episodi simili a stretto giro: i buonisti locali non hanno ovviamente perso l'occasione per prendere le difese esclusivamente degli extracomunitari. Due aggressioni condite anche con una rapina da parte di tre migranti, che si sono resi protagonisti di una violenta vicenda nei pressi del luna park in via Battaglio, nel quartiere di Santa Maria in provincia di Crema: hanno attirato un 16enne, residente in un paese limitrofo alla città, in una zona appartata per poi compiere il gravissimo gesto.
Come spiegato dal questore Bruno Pagani, "dopo averlo colpito con diversi pugni al volto si sono impossessati della collanina in oro che portava al collo". Al termine delle indagini basate su perquisizioni, sequestri, acquisizione di informazioni da parte di persone informate sui fatti e individuazioni fotografiche, per uno di loro è scattato l'arresto mentre gli altri due sono stati indagati in stato di libertà alla Procura presso il Tribunale dei minorenni di Brescia. L'accusa è di rapina e lesioni personali volontarie. Il giovane italiano, dopo essersi sottoposto alle cure del caso, è stato dimesso con una prognosi di 25 giorni.
Lo strabismo della sinistra
Pochi giorni dopo si è invece verificato un episodio che ha scatenato l'ira della sinistra: tre italiani sono stati assicurati alla giustizia per concorso nei reati di minacce gravi e lesioni personali aggravate ai danni di un extracomunitario, richiedente protezione internazionale e domiciliato in un centro accoglienza. Il 31enne nigeriano è stato colpito da una serie di pugni e minacciato con una pistola. L'avvenimento ha fatto immediatamente partire tutti gli approfondimenti per valutare l'applicazione dell'aggravante della discriminazione o odio etnico o razziale. Dalla "spedizione punitiva" ha preso subito le distanze Franco Bordo, uno dei pilastri del circolo Arci di San Bernardino e particolarmente attivo sui temi sociali: "Non ritengo ci siano i margini per una costituzione di parte civile da parte del Comune, ma l’Amministrazione dovrebbe far sentire la sua voce in qualche modo, di fronte ad un fatto tanto grave". Nelle ore successive Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale de La Sinistra per Bonaldi sindaca, si era associato alla richiesta di costituzione di parte civile del Comune.
"Trovo insopportabile che la sinistra politica, con il consueto strabismo, si sia mobilitata solo per la triste vicenda relativa all’aggressione subita dal nigeriano", tuona Antonio Agazzi. Il capogruppo di Forza Italia in Comune a Crema, contattato in esclusiva da ilGiornale.it, ha sottolineato come si sia sfoderato "un doppiopesismo davvero inopportuno": la sequenza ravvicinata dei fatti si era incaricata di dimostrare che "la logica manichea in base alla quale gli stranieri sono sempre buoni e vittime e gli italiani sempre cattivi e intolleranti non ha aderenza con la realtà, con il vissuto quotidiano delle nostre comunità". Si tratta di un "atteggiamento ideologico" di chi evidentemente non riesce a cogliere la problematicità dell'integrazione tra stili di vita differenti "e l'artificiosità di certe vagheggiate società multiculturali". La sinistra ha perso ancora una volta la possibilità di provare a capire il disagio che serpeggia nelle città, nei quartieri, nelle periferie, solamente per rimanere fedele alle proprie costruzioni teoriche a favore dei migranti, contro ogni evidenza.
"Ma, in tal modo, la sinistra divorzia dal sentimento popolare, non lo interpreta più, un po' dispiace per loro, per la loro tradizione politica, che un tempo sapeva indubbiamente essere più vicina ai problemi della gente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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