Non solo multe, la polizia locale è tanto altro. Una serie di ruoli, con rischi annessi e connessi, che non vengono però riconosciuti dallo Stato. Il motivo? L’esclusione dalla legge 121 nella quale, al contrario, sono inserite tutte le forze di polizia dello Stato come ad esempio i carabinieri.
Questa legge è il frutto di un lungo percorso di “democratizzazione” delle polizie in Italia. Nel 1981 la legge 121 consentì infatti la civilizzazione della polizia locale e non solo. Ciò, da una parte ha permesso a questo corpo di avvicinarsi di più ai cittadini, ma dall’altra ha e scluso di conseguenza la polizia locale dalle guarentigie di cui invece godono le forze di polizia dello Stato. A questo punto penserete che ci dovrebbe essere quindi anche una differenziazione dei ruoli, ma in pratica la polizia locale svolge servizi simili, se non proprio uguali, a quelli delle forze di polizia dello Stato. Ben 60mila agenti di polizia locale, in Italia, che si chiedono, dunque, il perché di diverse mansioni che sono costretti a svolgere, come ad esempio, il contrasto al terrorismo. Lo stesso Fabrizio Caiazza, vice commissario della polizia locale di Milano, non riesce a darsi una spiegazione logica.
La polemica, se così si può definire, non nasce tanto per la questione legata agli stipendi - che ricordiamo essere ancora sotto gli enti locali e quindi sicuramente non idonei ad una divisa - ma in particolare per un fatto legato all’indennizzo e al riconoscimento quindi dei rischi che ogni giorno corrono. Se ne parla poco infatti, ma la polizia locale ha numerosi caduti in servizio tra i quali Nicolò Savarino. Ma senza andare troppo lontano nel tempo, solo qualche giorno fa a Brescia due agenti della polizia locale sono rimasti feriti durante l’inseguimento e lo scontro con una Mercedes con a bordo due albanesi ed un marocchino in possesso di alcune dosi di droga. La stessa Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e immigrazione della Regione Lombardia ha espresso la sua vicinanza agli agenti e alla categoria in generale sottolineando l’importanza di leggi chiare che tutelino di più la polizia locale: “Ho sentito personalmente il comandante per sincerarmi delle condizioni degli agenti. Fortunatamente non hanno riportato infortuni di grave entità. Ribadisco il massimo impegno per cambiare una legge nazionale che non tutela a sufficienza il lavoro delle donne e degli uomini della Locale”.
Secondo Caiazza è necessaria una riorganizzazione delle polizie che vada a definire con più chiarezza “chi deve fare cosa” dove, nel caso la polizia locale debba essere impiegata non solo in compiti di safety, ma anche di security, vada a riconoscere ufficialmente anche a livello normativo determinati servizi. Non solo. “Ad oggi siamo frammentati, troppo.
C’è poca comunicazione tra noi e tra le altre forze di polizia. Serve più unione e più ordine per consentirci di lavorare in condizioni ottimali per il bene dei cittadini” spiega Caiazza fiero, come i suoi colleghi, della divisa che indossa e speranzoso in futuri cambiamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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