I rom rimpatriati da Bitonci non sono mai tornati

Tra i 22 rom sgomberati a Padova non ci sono quelli che il primo cittadino aveva rimpatriato di tasca sua. Sono in Romania

I rom rimpatriati da Bitonci non sono mai tornati

Massimo Bitonci, sindaco di Padova, qualche mese fa ha attivato un fondo presso la Cassa di Risparmio del Veneto con l'obiettivo di finanziare il rimpatrio degli stranieri comunitari che abbandonino immobili, pubblici o privati, occupati abusivamente e in seguito li restituiscano ai proprietari dopo averli ripuliti e resi agibili.

Il fondo, come ha specificato Bitonci, non elargisce contributi agli immigrati, bensì "alimenta l'acquisto di biglietti nominali, per tratte specifiche e di sola andata, in favore di chi avrà ripulito e liberato le aree occupate e avrà sottoscritto un impegno morale a non ritornare più". Aveva inoltre aggiunto di essere in contatto con un'associazione benefica attraverso la quale, verificati i requisiti del caso, avrebbero consegnato i biglietti nominali per il rientro".

Così è stato. I primi due a partire furono una coppia di coniugi rumeni sgomberati qualche giorno prima dall’area dell’ex foro boario di corso Australia, ai quali il sindaco pagò di propria tasca i biglietti per il rimpatrio, inaugurando il fondo. La coppia, come precisano fonti vicine al sindaco, è tuttora in Romania, a differenza di quanto ipotizzato in un primo momento, non ha mai intascato i soldi del biglietto, non è mai ritornata a bivaccare a Padova. Questa giovane coppia era arrivata in Italia con due commesse di lavoro: a lui era stato promesso un lavoro, poi saltato, a lei era stato proposto di prostituirsi. In lacrime si erano presentati in Comune dove è stata trovata la soluzione di rimpatrio. E se non fossero partiti avrebbero semplicemente perso il viaggio ma senza incassare nulla.

Altro discorso sono invece i 22 rom allontanati due giorni fa da via Delù, una laterale di via degli Scrovegni. Tra questi non ci sono quelli rimpatriati. Va inoltre specificato e rettificato quanto detto dall'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia, che ha spiegato, "Sono uomini, donne e bambini che conosciamo già molto bene, due erano anche stati rispediti in Romania con i biglietti comprati grazie al fondo istituito dal sindaco", ma non ha mai dichiarato che "Questi due come quasi tutti gli altri, sono di nuovo qua".

La situazione quindi è costantemente monitorata e controllata.

Il sindaco provvederà a verificare la provenienza e i requisiti dei 22 rom sgomberati, fermo restando che quelli che si è impegnato a rimpatriare sono attualmente nel paese di origine. A conferma di quanto detto,una volta recuperati i contatti della coppia di rumeni rimpatriata, sarà possibile avere anche la loro versione.

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