"La polizia a casa mia non è mai venuta. Sono sceso io a parlare in strada con loro". Ignazio La Russa, in un'intervista al Tempo, parla del presunto diverbio con alcuni poliziotti chiamati dai vicini di casa dell'ex ministro perché teneva la musica troppo alta in casa. "Mi ha impressionato che erano due volanti. Qualsiasi cosa mi possa accadere ormai fa più notizia dei temi politici". Poi racconta come sono andate le cose: "Ero a casa mia in un angolo a leggere Norvegian Wood per non disturbare la festa dei 20 anni di mio figlio".
Poi l'arrivo della polizia: "Alle 23:15 gli agenti sono arrivati. La festa era già in programma che finisse alle 24. Perché poi i ragazzi avevano deciso di andare fuori a divertirsi. Nello stesso stabile c'era un'altra festa evidentemente le due cose si sono sommate". Poi l'ex ministro parla anche di chi avrebbe potuto chiamare la polizia: "Nessuno del mio stabile. Qualche sospetto ce l'ho. Qualche famiglia radical chic che abbita nella stessa via e che ogni tanto se ne esce con qualche boutade".
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