Rispunta Igor "il russo". E adesso vuole tornare in Italia

Maria Sirica si augura che il pluriomicida possa restare in Spagna per scontare interamente la sua pena: "In Italia la giustizia non esiste"

Rispunta Igor "il russo". E adesso vuole tornare in Italia

Igor "il russo", al secolo Norbert Feher, sarebbe pronto a fare ritorno nel nostro Paese. Per lo meno questa è l'intenzione espressa dal diretto interessato tramite il legale che cura i suoi interessi. "Lui vuole tornare per scontare da noi la pena", ha dichiarato infatti l'avvocato Gianluca Belluomini, "e probabilmente a breve presenterà la richiesta di estradizione".

Rinchiuso dietro le sbarre del carcere di Madrid, "il russo" ha lasciato una lunga scia di sangue alle sue spalle. Sono due gli assassinii compiuti in Italia (vale a dire Davide Fabbri e Valerio Verri, rispettivamente l'1 e l'8 aprile del 2017), oltre al tentato omicidio ai danni di Marco Ravaglia, per i quali era arrivata la condanna in via definitiva all'ergastolo in data 2 dicembre 2021. Tre invece le uccisioni compiute in Spagna il 14 dicembre 2017: per la morte dell'allevatore José Luis Iranzo e quella dell'agente Victor Romero Peréz, Igor era stato condannato a 25 anni, mentre aveva ricevuto l'ergastolo per l'omicidio del secondo poliziotto, Víctor Jesús Caballero Espinosa. Per il codice penale spagnolo, infatti, la pena massima per un omicidio è di 25 anni, ma solo nel caso in cui le vittime non siano più di due. Per un terzo assassinio, invece, è possibile ottenere la condanna alla prigione permanente reversibile.

Nato a Subotica, in Serbia, il 10 febbraio 1981, Igor giunse in Italia nel 2005, dove iniziò a rendersi protagonista di una serie di rapine sempre più cruente. In data 1 aprile 2017, durante la rapina al bar Gallo di Riccardina di Budrio, Igor esplose due colpi di arma da fuoco contro il titolare Davide Fabbri che tentava di disarmarlo, uccidendolo. Fuggì quindi nelle campagne ferraresi, fingendosi ferito. Qui, l'8 aprile 2017, uccise la guardia provinciale Valerio Verri e ferì gravemente l'agente Marco Ravaglia, che si salvò per miracolo. Nonostante l'impiego di squadre speciali composte da 900 uomini, che poterono contare sull'appoggio di visori notturni a infrarossi e cani molecolari, fu possibile riuscire ad arrestarlo.

Dopo circa 251 giorni, "il russo" ricomparve nel sud dell'Aragona, ma prima di essere fermato dalla Guardia Civil riuscì a compiere altri tre omicidi. Riconosciuto capace di intendere e volere, Igor venne quindi condannato anche in Spagna. La procura della Repubblica di Bologna avanzò istanza di estradizione in Italia già nel 2017, una richiesta rimasta poi sospesa (e tuttora pendente), per il fatto che le autorità spagnole decisero di concludere tutto l'iter di giudizio e condanna.

La notizia della volontà da parte del pluriomicida di tornare in Italia a scontare la sua pena ha sconvolto la vedova di Davide Fabbri. "Che se lo tengano.

Spero nella legge spagnola perché da noi rischia di uscire", ha dichiarato Maria Sirica. "In Italia la giustizia non esiste e fino a quando vivrà non avrò pace. Mi ha distrutto la vita togliendomi la cosa più preziosa, resta un mostro", ha concluso.

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