Immigrati, la Corte Ue alla Svizzera: "Niente respingimenti in Italia, l'assistenza non è garantita"

Strasburgo contro la Svizzera: "L'espulsione può avvenire solo se ai rifugiati è assicurato un adeguato trattamento"

Immigrati, la Corte Ue alla Svizzera: "Niente respingimenti in Italia, l'assistenza non è garantita"

"I richiedenti asilo politico rischiano di restare senza un luogo in cui abitare o di essere alloggiati in strutture insalubri". Per questo la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ordinato alla Svizzera di non rimandare i rifugiati in Italia perché rischiano di non avere un’adeguata assistenza umanitaria.

Non tutti gli immigrati che sbarcano sulle coste italiane si fermano nel nostro paese. Molti proseguono il proprio viaggio verso i Paesi del Nord dove chiedono asilo politico. La Svizzera è sen'altro una di queste mete. Ad accendere i riflettori di Strasburgo su questa problematica è stata la storia di Golajan Tarakhel e della moglie Maryam. Sbarcati in Calabria, insieme ai figli, il 16 luglio del 2011 dopo essere stati in Pakistan, Iran e Turchia, sono stati ospitati in un centro di Bari. Insieme ad altri extracomunitari Golajan Tarakhel e la sua famiglia hanno lasciato l'Italia per entrare in Austria. Quando però sono stati respinti, hanno raggiunto la Svizzera dove hanno appunto avanzato la richiesta di asilo politico. Dal centro di accoglienza di Losanna, però, hanno provato a respingerli in l’Italia.

Il respingimento è stato bloccato dalla Corte di Strasburgo.

"Tenuto conto della situazione attuale del sistema di accoglienza in Italia - è scritto nella sentenza - non è infondato che i richiedenti asilo corrano il rischio di restare senza un luogo dove abitare o che siano alloggiati in strutture insalubri o dove si verificano episodi di violenza". L'ufficio immigrazione elvetico ha già fatto sapere che non terrà conto della decisione di Strasburgo: continuerà, quindi, a rispedire i clandestini in l’Italia.

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