"Immigrati sbarcano senza controlli, così il governo ci mette a rischio"

A Pettorano (L'Aquila) scoperti migranti positivi solo dopo il trasferimento: "Così la sinistra ci specula". E scatta l'esposto in Procura

"Immigrati sbarcano senza controlli, così il governo ci mette a rischio"

Evidentemente l'aumento dei contagi che si sta registrando all'estero non preoccupa affatto il governo giallorosso: i porti continuano a essere tranquillamente aperti, permettendo così agli immigrati di approdare nel nostro Paese come se nulla fosse. La situazione è piuttosto preoccupante visto che in questo modo gli italiani - che per ben 2 mesi hanno seguito le rigide norme imposte per evitare la diffusione del Coronavirus - potrebbe essere sottoposti nuovamente alle condizioni di lockdown. A far discutere sono stati i molteplici casi che hanno visto i clandestini risultare positivi al Covid-19 solamente dopo il trasferimento e non al momento dello sbarco.

È successo anche Pettorano sul Gizio, un paesino in provincia de L'Aquila di circa 1300 abitanti: nel centro d'accoglienza Cas "Ponte d'Arce" si contano 8 migranti positivi sui 12 sbarcati recentemente a Lampedusa. La Asl ha comunicato di aver prontamente attivato le procedure previste e che provvederà a identificare eventuali ulteriori contatti. La Lega è andata immediatamente all'attacco, accusando l'esecutivo di un attentato alla salute pubblica poiché in tal modo si rischiano nuovi focolai: "Una provincia, quella aquilana, che per mesi è riuscita a difendersi dall’epidemia e che oggi viene messa in pericolo da un governo inadeguato e pericoloso".

"La sinistra ci specula"

Intanto Luigi D'Eramo ha fatto sapere di aver dato mandato di presentare un esposto alla Procura della Repubblica: "I migranti sarebbero risultati negativi al momento della partenza dai centri di provenienza e per questa ragione ritengo doveroso si faccia chiarezza sulle modalità di esecuzione dei tamponi e dei test sierologici". Effettivamente sarebbe fondamentale accertare il loro reale stato di salute, in modo da poter garantire loro strutture idonee per scongiurare un elevato pericolo di contagio. L'azione promossa dal segretario regionale del Carroccio ha l'obiettivo di valutare l'eventuale sussistenza di ipotesi di reato e di chiedere di valutare se sussistano i reati di epidemia colposa, ovvero ulteriori reati "anche dolosi che dovessero essere riscontrati nel caso in cui non si desse luogo ad alcun accertamento preventivo alla partenza o, ipotesi peggiore, nel caso in cui i test siano del tutto omessi o carenti o non riferibili agli attuali ospiti della struttura di accoglienza".

Sulla questione è intervenuto il portavoce provinciale Alberto Di Giandomenico che, contattato in esclusiva da ilGiornale.it, si è giustamente interrogato sul motivo per cui vengono tutelati non gli interessi degli immigrati ma delle cooperative: "Così ci speculano. Questa non è integrazione, questa è una tratta di schiavi". Eppure la popolazione di Pettorano è stata totalmente Covid-free, ma con l'arrivo dei clandestini positivi il quadro potrebbe peggiorare: "Quando sbarcano a Lampedusa non vengono controllati, non c'è alcun controllo. I controlli li fanno solo quando vengono smistati nelle città italiane".

Come l'avranno presa i cittadini? Domenico Ventresca ha espresso la propria rabbia per quanto accaduto, cogliendo l'occasione per chiedere una costante vigilanza da parte dei Nas, delle Asl e delle altre autorità competenti in materia di controlli sanitari: "Abbiamo un governo di sinistra.

Loro hanno sempre avuto a cuore e interessi economici con gli extracomunitari. Ancora una volta vanno avanti la politica e gli interessi del magnate mondiale Soros, che vuole fare in modo che in Europa sia pieno di immigrati e siamo tutti uguali".

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