È destinata a scatenare un mare di polemiche politiche la nuova presa di posizione di Papa Francesco sul tema dell’immigrazione, Bergoglio da quando è salito al soglio di Pietro è più volte intervenuto sulla questione. Questa volta, però, è andato ben oltre chiedendo la regolarizzazione di tutti i clandestini.
È "auspicabile" che le situazioni dei migranti escano dal sommerso e vengano regolarizzate. È questo l'auspicio del Santo Padre che emerge da una risposta della Segreteria di Stato vaticana al segretario generale della Fai Cisl che aveva chiesto l'intervento del Pontefice su quanti sono maggiormente esposti al rischio pandemia come gli immigrati. A riferire di questa forte presa di posizione di Bergoglio è Agensir, organo d'informazione della Cei costantemente aggiornato su Chiesa, Vaticano, diocesi, conferenze episcopali e reti ecclesiali.
"E certamente condivisibile la necessità di venire incontro a quanti, privati di dignità, avvertono in modo più acuto le conseguenze di un'integrazione non realizzata, venendo ora maggiormente esposti ai pericoli della pandemia. E dunque auspicabile che le loro situazioni escano dal sommerso e vengano regolarizzate, affinché siano riconosciuti ad ogni lavoratore diritti e doveri, sia contrastata l'illegalità e siano prevenute la piaga del caporalato e l'insorgere di conflitti tra persone disagiate", si legge nella risposta recapitata al segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota. Il sindacato agroalimentare aveva scritto al Papa per chiedere conforto e incoraggiamento per i lavoratori della filiera agroalimentare e, in maniera ben più materiale, per sottoporre il tema della regolarizzazione dei braccianti irregolari come priorità.
"A nome del Sommo Pontefice", è scritto ancora nella missiva firmata dal Sostituto della Segreteria di Stato Edgar Peña Parra, "mi pregio di riferirle la Sua vicinanza ai tanti lavoratori che, nell'ambito della filiera agroalimentare, si stanno notevolmente impegnando, tra non pochi rischi e difficoltà, per provvedere i necessari generi alimentari alla comunità".
Quello di Bergoglio è un intervento quasi più da sindacalista che da guida spirituale. Nella lettera, inoltre, è scritto che il Papa ricorda gli immigrati nella preghiera"mentre porta nel cuore la dolorosa situazione dei braccianti provenienti da vari Paesi, che si vedono relegati ai margini della società e patiscono condizioni di sfruttamento inaccettabili".
Queste parole giungono dopo che diversi esponenti del governo avevano prospettato la regolarizzazione di centinaia di migliaia di migranti. Il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova aveva manifestato la volontà di dare vita a una sorta di sanatoria per facilitare la raccolta nei campi oggi in difficoltà per l’emergenza coronavirus: "Ci vuole un provvedimento urgente, oltretutto con la mancanza di stagionali stranieri rischiano i raccolti". La titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, aveva in seguito affermato annunciato che il governo giallorosso sta lavorando in tal senso. In più il ministro dell’interno aveva spiegato che in sinergia anche con il Ministero del Lavoro si sta pensando a "una previsione normativa".
Il problema che si pone riguarda "la raccolta dei campi", ma a suo giudizio bisogna far emergere pure "quelli che lavorano in nero in agricoltura ma stiamo verificando anche altri settori da considerare, comprese colf e badanti".
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