Paura a Monza: ristoratore si dà fuoco per protesta

L'uomo protestava contro la costruzione di barriere anti-rumore davanti al suo ristorante. Il comandante della Polizia Stradale di Seregno è rimasto ustionato insieme a un agente

Paura a Monza: ristoratore si dà fuoco per protesta

Tragedia sfiorata a Monza. Intorno alle 22 di ieri sera è uscito davanti al bar Raffaello tenendo in mano una tanica di benzina e un accendino, urlando contro quelle barriere anti-rumore che avrebbero tolto la poca visibilità al suo locale. Così, in un gesto estremo, l'imprenditore C.D.G. ha deciso di darsi fuoco in mezzo alla strada. Immediato l'intervento della polizia di Seregno, che è intervenuta per salvare la vita al ristoratore. Con alcune coperte antifuoco le forze dell'ordine hanno domato le fiamme che avvolgevano l'uomo che non ne voleva saperne di ragionare. Tra gli agenti che hanno prestato i primi soccorsi due sono rimasti bruciati, anche se sembra che nessuno dei tre sia al momento in condizioni critiche. Trasportati d'urgenza all'ospedale, hanno entrambi riportato ustioni su gran parte del corpo, specialmente su mani e torace.

Una protesta estrema contro la costruzione delle barriere anti rumore davanti all'ingresso del tavola calda. Il ristoratore aveva, infatti, investito tutti i risparmi nel bar che da anni risentiva dei lavori per la realizzazione del tunnel urbano in viale Lombardia. Per salvarlo dalle fiamme sono rimasti feriti due agenti della stradale di Seregno. Il proprietario del bar Raffaello protestava insiema da altri commercianti già da alcune settimane: si opponevano al posizionamento di quelle barriere anti rumore che offuscherebbero le facciate delle attività e, a detta dei proprietari, impedirebbero sosta ed accesso di mezzi nei passaggi carrai. Così, intorno alle 22 di ieri sera, in vista della posa definitiva delle barriere, C.D.G. ha intriso di benzina una coperta, minacciando di darsi fuoco. In pochi attimi sul posto è arrivata una volante della stradale. L'uomo, per nulla intenzionato a desistere, ha dato fuoco alla coperta e poi ci è salito sopra.

I due poliziotti sono intervenuti gettandosi sull'imprenditore: tutti e tre sono stati soccorsi da vigili del fuoco e operatori del 118. Le loro condizioni non destano attualmente preoccupazione, anche se il commerciante e uno dei poliziotti hanno riportato ustioni estese su tutto il corpo.

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Avatar di Roberto C Roberto C
25 Feb 2014 - 20:39
YOUSUCK a volte non si tratta di "tornaconto personale" ma di pura e semplice sopravvivenza... inoltre il più "collettivo" di tutti i beni oggi si chiama LAVORO. Un posto di lavoro - uno solo (ovvero un disoccupato in meno) vale più di mille barriere antirumore, quello che purtroppo gran parte di quelli che hanno la fortuna di avere un posto di lavoro fisso e quasi sicuro nei vari uffici delle pubbliche amministrazioni e che fanno queste pensate (di solito, fra l'altro, a tutto pensando meno che al bene collettivo) ancora non riescono a capire. Il commercio, piaccia o non piaccia, è uno dei pochi settori che in Italia ancora da lavoro e fa entrare soldi nelle casse dello Stato sotto forma di tasse, sapesse quanti sono i laureati che conosco e che hanno trovato posto solo come commessi... Facciamoci del male da soli, facciamo chiudere tutto e tutti in nome della burocrazia e del "bene collettivo" finchè succederà che un bel giorno (e temo non sia lontano) a forza di far chiudere, chiudere e chiudere, anche le entrate fiscali saranno calate tanto che i dipendenti dei suddetti uffici (ovviamente illicenziabili) si sentiranno fare un discorso: "Signori , nelle casse dello Stato i soldi sono finiti, saremo costretti a abbassarvi un po' lo stipendio" - vedrà se diranno tutti "Bene, abbassatecelo pure in nome del bene collettivo" o se non scoppia la guerra termonucleare... Allora visto che questa gente per quanto odiata perchè non possono regalare i prodotti che vendono (e che peraltro a loro volta acquistano) è ancora gente che assume gente e paga tasse, lo Stato cerchi di tenerseli buoni, pretenda che paghino le tasse fino all'ultimo centesimo, ok, ma almeno poi non andategli a tappare l'ingresso del negozio con più o meno futili pretesti...
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Avatar di rapax rapax
25 Feb 2014 - 10:14
Si io sono il primo a capire tutto(ma qui non esageriamo, tra l'altro a porre in pericolo la vita degli altri, questo e' delirio puro, casi da clinica psichiatrica isterica, si prendano due pastiglie..anzi tre tubetti di calmanti, se tutti quelli che hanno problemi in Italia (e sono molti credetemi) incazzandosi facessero cosi, sarebbe peggio di dresda..
Avatar di Il giusto Il giusto
25 Feb 2014 - 10:46
Mi auguro che a questo sfigato presentino il conto dell'ospedale e il risarcimento danni ai feriti!Se ti vuoi ammazzare ,lo fai in privato senza coinvolgere altri innocenti!
Avatar di chiara 2 chiara 2
25 Feb 2014 - 11:23
Il giusto (quanta ignoranza e presunzione dietro quel nick): un augurio a te STATALE CON POSTO FISSO E LA PANZA CHIENA, di perdere il lavoro e rimanere indebitato fino al collo poer pagare i parassiti del tuo (basso) livello
Avatar di Noidi Noidi
25 Feb 2014 - 11:44
@chiara 2: Quella si chiama libera impresa. Con i rischi e i vantaggi che ne conseguono. Chi non lo capisce deve andare a fare l'operaio o il dipendente pubblico e stare zitto.
Avatar di Il giusto Il giusto
25 Feb 2014 - 11:45
chiara(in realtà poco chiara)cosa ti fa pensare che io sia statale?E anche lo fossi,ma non lo sono,cosa cambierebbe?Se nel 2009 quando la mia azienda ci ha licenziato io mi fossi lanciato con l'auto contro la tua auto per uccidermi mi difenderesti come stai facendo per questo cog...one o saresti venuta a sputarmi in ospedale?Prima di commentare rifletti 10 secondi...ma forse nel tuo caso almeno un ora!!!
Avatar di rapax rapax
25 Feb 2014 - 12:35
Chiara io non sono uno statale e neanche un dipendente, tutt'altro, e sono preoccupato per i pochi sghei che mi entrano e le prospettive future, comprendo la disperazione, e mi si stringe il cuore quando un privato come me' nella disperazione compie l'estremo gesto, magari nel silenzio di una stanza e la corda al collo, ma i deficenti so' distinguerli, e sono quelli che per un autorizzazione, vanno di matto, o fanno casotti esibizionisti e mettono in pericolo gli altri, la vita e' dura dura per molti si dessero una calmata..e' una situzione patologica comunque..dato l'alto numero di privati ..si dovrebbero ammazzare a milioni o andare di matto mezzo paese..
Avatar di mariosirio mariosirio
25 Feb 2014 - 12:41
censuriamoli sti bonzi!
Avatar di chiara 2 chiara 2
25 Feb 2014 - 13:12
Noidi...ma di quale LIBERA impresa blatera? Almeno ha qualche idea di cosa significhi fare Impresa in Italia? No, certo che no perchè a lei come Il Giusto (???!!!) siete dipendenti pagati con il sederino al caldo. Ma fatemi il piacere
Avatar di chiara 2 chiara 2
25 Feb 2014 - 13:15
Il giusto...se non sei statale ne possiedi la mentalità meschina. Come vi permettete di giudicare i piccoli che tentano la strada di mettersi in proprio, magari lavorando 16 ore al giorno in qualunque condizione? Voi che se rimanete senza lavoro avete la cassaintegrazione o i sussidi! Prima di parlare a vanvera, collegate il cervello e pensate bene a ciò che dite con tanta arrogante ignoranza. ORA SONO STATA CHIARA?
Avatar di chiara 2 chiara 2
25 Feb 2014 - 13:15
Il giusto...se non sei statale ne possiedi la mentalità meschina. Come vi permettete di giudicare i piccoli che tentano la strada di mettersi in proprio, magari lavorando 16 ore al giorno in qualunque condizione? Voi che se rimanete senza lavoro avete la cassaintegrazione o i sussidi! Prima di parlare a vanvera, collegate il cervello e pensate bene a ciò che dite con tanta arrogante ignoranza. ORA SONO STATA CHIARA?
Avatar di chiara 2 chiara 2
25 Feb 2014 - 13:16
Rapax non è questo, solo sono stanca di gente che sputa DA SEMPRE sul libero professionista a prescindere. Non sono tutti evasori ma, anzi, spesso sono i più tartassati. Vorrei solo che si smettesse di emettere fiato almeno in certe circostanze.
Avatar di rapax rapax
25 Feb 2014 - 13:23
Chiara sono d'accordo sugli statali, ma alora vai con una mazza al comune no?...
Avatar di Noidi Noidi
25 Feb 2014 - 13:48
@chiara 2: Come sempre parlate prima di accendere il cervello. Io sono libero imprenditore, di certo non in Italia mica sono scemo, ma se avessi aperto una ditta in Italia e conoscendo i rischi di certo dopo non mi metto a piangere se le cose vanno male, sraei solo molto ma molto ipocrita. Secondo me è Lei che non sa cosa vuol dire crearsi una ditta, perchè da come parla direi che Lei la ditta la ha ereditata (se ne ha una) oppure l'ha creata grazie a dei fondi che non sono suoi (come il caro B. insegna). Perchè se Lei davvero fosse un'imprenditrice dovrebbe sapere che con i vantaggi ci sono anche dei richi m,olto grossi, ma se analizzano bnene i vantaggi sono enormi. E comunque mi consenta una cosa, gli imprenditori che pagano tutte le tasse in Italia sono come le mosche bianche, molto molto rari.
Avatar di Roberto C Roberto C
25 Feb 2014 - 14:14
Gentile Noidi con lo Stato che non assume quasi più - anzi cerca in tutti i modi di tagliare anche sul personale già assunto - e le industrie che un po' chiudono, un po' delocalizzano (termine elegante per dire che fanno la sola cosa logica e sensata che a quei pochi che ancora hanno un po' di soldi in Italia è rimasta da fare: scappare il più lontano possibile da questo sventurato paese), si fa presto a dire "stiano zitti e vadano a fare i dipendenti pubblici o gli operai"; oggi la "libera" impresa in Italia è costituita in buona parte da poveracci che passati i 35 anni e senza essere riusciti a ottenere il contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, non hanno alternative: tentano la strada della partita IVA o restano disoccupati a vita. Stabilito che lo Stato non è in grado di assumere tutta la forza lavoro che c'è in Italia e ha un DISPERATO BISOGNO di gente che assuma, cioè di imprenditori - questi ultimi dovrebbero essere considerati dei benemeriti e agevolati in tutti i modi, altro che storie assurde come questa, ma io dico morivano in quel tratto di strada se non mettevano le barriere antirumore? Che poi chissà per quanti decenni sono sopravvissuti senza e magari, con la logica tipica dell'Italia, se si va a vedere da vicino si scopre che lì ci sono queste barriere e 20 metri più avanti o più indietro nella stessa strada e con gli stessi problemi di traffico e rumori no... ma anche se così non fosse, il lavoro autonomo è un lavoro come un altro, non è che se a uno lo Stato gli appiccica addosso l'altisonante e ridicolo titolo di "imprenditore" poi i soldi gli crescono miracolosamente sugli alberi, anzi... Personalmente distinguerei fra imprenditori e autoimpiego, sono due concetti fortemente diversi. L'imprenditore dovrebbe essere chi ha mezzi e risorse (in altri termini, è ricco) e vuole investire e arricchirsi ancora di più - cosa legittima ma che presuppone anche un certo livello di benessere, poi c'è chi non riuscendo a trovare lavoro, anche per ragioni legate all'età, al tipo di lavori precedentemente svolti ecc., cerca di tirare avanti come può senza pesare esclusivamente sul welfare pubblico (quando c'è) e sulla famiglia (quando c'è) - è assurdo (anche se allo stato conviene molto di più, perchè se deve basarsi solo sui veri imprenditori fallisce in 2 giorni, quelli ti impongono quello che vogliono e se non ti sta bene vanno in altri 10 paesi dove li accolgono a braccia aperte) mettere le due figure lavorative sullo stesso piano. Poi posso essere d'accordo che se uno deve proprio decidere il gesto estremo lo fa senza mettere a rischio la vita di altri ma quando ti trovi a vedere che hai moglie e figli e sai che oggi mangiano e forse fra 15 giorni non sarai più in grado di farli mangiare o anche di garantire loro un tetto sulla testa, non è detto che fai sempre tutto secondo logica, non sono ancora a milioni (fra imprenditori disperati e disoccupati, cassintegrati ecc.) che lo stanno facendo anche se temo che siano già milioni che ci stanno pensando seriamente, meno male che non siamo ancora a questo: paghiamo profumatamente con delle tasse che sono fra le più alte del mondo (anche al netto dell'evasione) una classe politica e di amministratori pubblici che non sono assunti e STRApagati solo per fare una vita dal tenore faraonico ma anche e soprattutto per fare in modo che qualche decina non diventino milioni, anzi, anche quando è uno solo è troppo... se uno (poco importa che sia disoccupato, pensionato o piccolo imprenditore) è portato a un'esasperazione tale da darsi fuoco, per me ci deve essere qualcuno che ne è responsabile che deve essere individuato e perdere il posto. Ma perderlo seriamente, come lo perde un co co pro o uno stagista, senza indennità, senza disoccupazione, senza TFR, senza CIG, senza nulla, solo qualcuno che ti dice: Ma su hai 40 anni, sei forte, rimboccati le maniche che il lavoro per chi lo vuole non manca, per il resto arrangiati... Questo è quello che io penso, saluti.
Avatar di Roberto C Roberto C
25 Feb 2014 - 14:19
Noidi leggo solo ora il suo commento ultimo e le faccio una domanda; come considera uno Stato e i suoi politici dove un imprenditore può scrivere una cosa come quella che ha scritto lei (che, dall'ottimo italiano, presumerei che sia anche italiano), vale a dire: " Io sono libero imprenditore, di certo non in Italia mica sono scemo"? Quanto pensa che si meritino, tali politici, i soldi delle tasse - ripeto, fra le più alte al mondo anche al netto dell'evasione (e comunque per quanto mi riguarda ho sempre dichiarato tutto, a volte facendo perfino sorridere di tenerezza il mio commercialista)? Comunque le ripeto, sempre più spesso in Italia, prendere la P. IVA è una scelta non libera, ma obbligata (a volte è perfino richiesto come requisito per essere assunti come dipendenti, si è a questo... ci si deve fingere imprenditori perchè fare i dipendenti veri costa troppo al datore di lavoro)
Avatar di YOUSUCK YOUSUCK
25 Feb 2014 - 19:29
Mi sembra ovvio che il bene collettivo (le barriere antirumore) vengano prima del tornaconto personale del tale ristoratore.
Avatar di Roberto C Roberto C
25 Feb 2014 - 20:39
YOUSUCK a volte non si tratta di "tornaconto personale" ma di pura e semplice sopravvivenza... inoltre il più "collettivo" di tutti i beni oggi si chiama LAVORO. Un posto di lavoro - uno solo (ovvero un disoccupato in meno) vale più di mille barriere antirumore, quello che purtroppo gran parte di quelli che hanno la fortuna di avere un posto di lavoro fisso e quasi sicuro nei vari uffici delle pubbliche amministrazioni e che fanno queste pensate (di solito, fra l'altro, a tutto pensando meno che al bene collettivo) ancora non riescono a capire. Il commercio, piaccia o non piaccia, è uno dei pochi settori che in Italia ancora da lavoro e fa entrare soldi nelle casse dello Stato sotto forma di tasse, sapesse quanti sono i laureati che conosco e che hanno trovato posto solo come commessi... Facciamoci del male da soli, facciamo chiudere tutto e tutti in nome della burocrazia e del "bene collettivo" finchè succederà che un bel giorno (e temo non sia lontano) a forza di far chiudere, chiudere e chiudere, anche le entrate fiscali saranno calate tanto che i dipendenti dei suddetti uffici (ovviamente illicenziabili) si sentiranno fare un discorso: "Signori , nelle casse dello Stato i soldi sono finiti, saremo costretti a abbassarvi un po' lo stipendio" - vedrà se diranno tutti "Bene, abbassatecelo pure in nome del bene collettivo" o se non scoppia la guerra termonucleare... Allora visto che questa gente per quanto odiata perchè non possono regalare i prodotti che vendono (e che peraltro a loro volta acquistano) è ancora gente che assume gente e paga tasse, lo Stato cerchi di tenerseli buoni, pretenda che paghino le tasse fino all'ultimo centesimo, ok, ma almeno poi non andategli a tappare l'ingresso del negozio con più o meno futili pretesti...
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