Decine di inneschi, una cintura di fuoco che stringe d’assedio il cono del Vesuvio. Il vulcano non si vede da Napoli, né da comuni limitrofi come San Sebastiano, Volla, Terzigno. Le fiamme minacciano Villa delle Ginestre a Torre del Greco, Trecase, la cava Sari di Terzigno con l’impianto di biogas, Ercolano (evacuate alcune case in zona San Vito). Brucia la macchia mediterranea; ma a volte la nuvola di fumo è gialle prima e nera poi. In questo secondo caso è praticamente certo che si tratti di rifiuti vari nascosti dalla fitta vegetazione del vulcano. L’aria diventa irrespirabile, bruciano occhi e gola. A Boscoreale si sono raggiunti livelli di guardia. A combattere le fiamme 4 Canadair e 5 elicotteri di Regione Campania, circa 300 uomini in campo tra Vigili del Fuoco e della SMA (società ambientale della Regione) oltre ai volontari abilitati al servizio anti-incendio. Alcuni abitanti della zona denunciano l’insufficienza delle forze presenti rispetto al fronte che sta bruciando, circa dieci chilometri, laddove la base del vulcano misura venti chilometri. Nella cosiddetta zona rossa (cioè in pericolo in caso di eruzione del Vesuvio) vivono circa 800mila persone.
Gli incendi che stanno devastando il Parco Nazionale del Vesuvio sono iniziati nella tarda mattinata di ieri, anche se alcuni abitanti di Ercolano denunciano roghi da almeno una settimana, contro i quali hanno lottato invano i Vigili del Fuoco, senza riuscire a domarli del tutto. Il Vesuvio sembra stia eruttando. Non è così. Ma purtroppo questa è una tragedia per mano dell’uomo. E quella che si vede non è lava…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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