Incendiano la scuola: arrestati quattro baby vandali

Il branco avrebbe ammucchiato banchi, libri e quaderni dando tutto alle fiamme e causando danni per oltre 350mila euro. Due di loro qualche giorno prima avrebbero anche bruciato il mobilio di un bar e aggredito un anziano volontario dell'oratorio

Ha appena 16 anni il più grande dei quattro minori fermati dai carabinieri
Ha appena 16 anni il più grande dei quattro minori fermati dai carabinieri

Ha appena 16 anni il più grande dei quattro minori fermati dai carabinieri della compagnia di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia. I quattro sono indagati per l'incendio e il danneggiamento della scuola elementare Leonardo Da Vinci di Cellatica. Così i carabinieri della compagnia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei quattro minorenni. Da questi fatti è nata una articolata indagine condotta dalla stazione carabinieri di Gussago che, anche tramite la visione di filmati di videosorveglianza e l’escussione di testimoni, ha identificato i giovani responsabili che ricorrono in tutti e tre gli eventi.

L'assalto a scuola

Il devastante incendio alle scuole elementari di Cellatica, avvenuto il 18 settembre scorso, è stato appiccato ammucchiando banchi, cattedre, libri e quaderni dei giovani alunni e ha causato ben oltre 350mila euro di danni, rendendo inagibile l’intero complesso con la conseguente interruzione del servizio scolastico fino al completo ripristino, con forte disagio per studenti e famiglie. Due degli indagati si sono resi responsabili anche di un altro incendio, appiccato nella notte del 15 settembre al mobilio da esterni di un bar del centro cittadino cellatichese. Uno di loro anche dell'aggressione ai danni di un sessantacinquenne volontario presso il locale oratorio.

Tutti arrestati

Dopo le formalità di rito, due indagati sono stati collocati in una comunità mentre gli altri due, sottoposti alla misura della permanenza in casa (l’equivalente degli arresti domiciliari, che il codice prevede per i soli maggiorenni), sono stati condotti presso le rispettive residenze e affidati ai genitori con divieto di uscire di casa e di avere contatti con

persone diverse dai conviventi. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica per i minorenni.

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