Tragedia a Modena: muore incastrata nel macchinario

Laila El Harim, donna di quarant'anni con origini marocchine, è morta nell'impresa Bombonette, in provincia di Modena. Secondo la prima ricostruzione la causa dovrebbe essere stata un macchinario

Tragedia a Modena: muore incastrata nel macchinario

Muore ad appena quarant'anni a causa di un incidente sul lavoro, avvenuto in un'azienda in provincia di Modena, una donna di origine marocchine. Nonostante il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e dei sanitari del 118 per la vittima non c'è stato nulla da fare.

Laila El Harim, così si chiama la donna, questa mattina intorno alle 8:30, secondo la prima ricostruzione, sarebbe rimasta incastrata in una fustellatrice. Lavorava in un'impresa di nome Bombonette, in via Panaria a Camposanto. Si tratta di una ditta specializzata nella lavorazione della carta e packaging per pasticceria. Ad occuparsi del caso sono i carabinieri e la medicina del lavoro che dovranno dare una spiegazione alla figlia di quattro anni e al suo compagno. I carabinieri della compagnia di Carpi, convogliati nello scatolificio, dovranno appurare per prima cosa se siano state rispettate o meno tutte le normative in tema di sicurezza sul lavoro e in particolare se ci fossero tutte le protezioni previste. Non è esclusa la possibilità che la causa sia trattato un errore umano o un'anomalia del macchinario.

Immediata è stata la nota di cordoglio della Cisl la quale, pur lasciando alle autorità il compito di scoprire le cause di quanto accaduto, si dice preoccupata per i numerosi incidenti che vedono coinvolte le operaie: "Sarà compito degli organi competenti accertare le cause e responsabilità dell'evento. Intanto non possiamo che sottolineare con preoccupazione il coinvolgimento sempre più frequente negli infortuni di lavoratrici alle prese con macchinari industriali che hanno ingranaggi in movimento", è quanto si legge nella comunicazione scritta da Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alla salute e sicurezza sul lavoro.

Oltre poi al cordoglio ai familiari della vittima e ai suoi colleghi, non manca nel comunicato la critica al numero troppo basso degli ispettori del lavoro sul territorio: "È indispensabile rafforzare formazione e cultura della sicurezza, ma anche l'azione di controllo e vigilanza.

A Modena non solo manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro: sono pochi anche gli ispettori di Inps, Inail e Ausl, se si considera che devono controllare circa 58 mila aziende modenesi con almeno un addetto".

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