L’ipotesi di reato per i furbetti del cartellino è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Asl di Caserta e dell’Azienda ospedaliera universitaria di Napoli Federico II. 18 persone sono state raggiunte, questa mattina, da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ma gli indagati sono in totale 28.
Ai furbetti del cartellino è contestata anche l’ipotesi di truffa aggravata nei confronti dello Stato, per le false attestazioni della presenza dei dipendenti della sanità in servizio. Gli indagati avrebbero procurato un danno erariale di oltre 21mila euro e la stessa cifra è stata sottoposta a sequestro preventivo sui conti correnti degli imputati.
Le verifiche da parte delle forze dell’ordine sono partite nel 2017, attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche, analisi di tabulati del traffico telefonico, rilevamento posizioni e video. In molti casi i furbetti del cartellino timbravano, ma poi si allontanavano senza permesso dalla struttura ospedaliera.
In altre circostanze, soprattutto i dirigenti medici, venivano coperti da colleghi compiacenti, che marcavano il cartellino al loro posto.Due mesi fa un episodio analogo si è verificato anche a Vibo Valentia, dove 20 dipendenti si recavano a fare la spesa durante l’orario di lavoro. Ora sono indagati anche loro per truffa nei confronti dello Stato.
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