Pagare una mazzetta è un reato anche se l'obiettivo è smascherare, con un servizio giornalistico, un giro di corruzione. Proprio per concorso in corruzione la procura di Torino ha chiesto la condanna a due anni di un uomo che si era "infiltrato" per un servizio giornalistico della trasmissione Striscia la Notizia. La vicenda riguarda un giro di "patenti facili" per il quale è in corso a Torino un procedimento con 52 imputati. L'uomo venne ingaggiato da un inviato della trasmissione come "attore" e pagò, non di tasca sua, la somma richiesta dalla scuola guida per avere la patente assicurata. L'attore superò l'esame teorico, pur avendo intenzionalmente sbagliato la maggioranza delle risposte, e poi insieme all'inviato contattò la polizia, consegnando le immagini registrate con una telecamera nascosta.
A quel punto l'uomo sostenne però anche la prova pratica di guida per la Patente C: "Avrebbe dovuto fermarsi - spiega il suo legale, l'avvocato Antonio Mencobello - ma per non compromettere le indagini andò a sostenere l'esame di guida. Riteniamo non ci sia il dolo perché non c'era l'intenzione di corrompere: anzi l'intenzione era totalmente contraria, tant'è che hanno denunciano il fatto". Nel corso dell'udienza preliminare in dieci, tra cui l'infiltrato di Striscia, hanno scelto il rito abbreviato.
Per loro, tutti soggetti che avrebbero pagato per passare l'esame, il pm Andrea Padalino ha chiesto condanne intorno ai due anni di reclusione. Altri 22 imputati hanno chiesto di patteggiare. La decisione del gup, che dovrà esprimersi su abbreviati, patteggiamenti e l'eventuale rinvio a giudizio degli altri imputati, è prevista per il prossimo 24 novembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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