Che quello italiano sia un popolo di indisciplinati, non c’è ombra di dubbio, ma arrivare a questi punti: ce ne vuole. Pensare che Alessandro Alessandri, sindaco di Pieve di Teco, un piccolo centro che sorge nell’entroterra di Imperia, sulla statale 28 del col di Nava, ha voluto effettuare un test il cui risultato è davvero allarmante.
Ha piazzato un rilevatore di velocità per quattordici giorni, smascherando ben 58.568 infrazioni: da chi ha superato di poco il limite massimo di cinquanta chilometri all’ora a chi, invece, alle 16.45, in pieno centro abitato (in frazione Acquetico) ha infranto la barriera dei 135 chilometri orari.
Un semplice test per capire come intervenire. Dunque, nessun verbale. “Installeremo dei misuratori di velocità fissi a scopo deterrente - spiega il primo cittadino - nella speranza che possano essere di monito. Non vogliamo, infatti, far cassa con le multe, ma è necessario tutelare l'incolumità delle persone e rendere il nostro paese sicuro”. Alessandri è intervenuto a fronte delle decine di segnalazioni dei cittadini.
La statale 28, tra l’altro, è molto frequentata collegando la riviera ligure di Ponente alla provincia di Cuneo, in Piemonte.
“Dobbiamo intervenire con i mezzi che abbiamo a disposizione, visto che la strada è di competenza dell’Anas e non possiamo installare dissuasori sull’asfalto, perché rallenterebbero il traffico soprattutto dei mezzi pesanti”. E’ logico che prima o poi scatteranno anche le multe, perché se fino a sessanta o settanta chilometri all’ora, in linea di massima, è ancora possibile “chiudere un occhio”, oltre è un pericolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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