L'ingegnere indiano che pulisce i codici degli smartphone rubati

Le mani di questo gruppo di indiani sono capaci di realizzare un miracolo informatico finora apparso impossibile: poche ore dopo il furto i telefonini sono già irraggiungibili

L'ingegnere indiano che pulisce i codici degli smartphone rubati

C'è chi lo chiama Ishan. Qualcun altro lo conosce come Pramesh o doctor Rajendra. Ma c'è anche chi si rivolge a lui con il semplice appellativo di "l'ingegnere". Sulla sua identità, però, non si sa granché di concreto. Anche la nazionalità è incerta. C'è chi dice che sia un indiano. Ma niente di più. L'unica certezza è che è richiestissimo nei call center che a Napoli affollano i vicoli della Duchesca e corso Garibaldi. Nell'immenso mercato della ricettazione di smartphone, tablet ed Ipad napooletano, l'ingegnere è, infatti, il migliore a pulire i codici della merce rubata.

Da mesi, come racconta il Mattino, i carabinieri del comando provinciale di Napoli guidato dal generale Antonio De Vita sgli stanno dando la caccia. Per il momento, però, l'ingegnere e i suoi fidati collaboratori sono riusciti a operare nell'ombra senza lasciarsi prendere.

"Le mani di questo gruppo di indiani - si legge su quotidiano partenopeo - sono capaci di realizzare un miracolo informatico finora apparso impossibile, attraverso la clonazione dei 'codici genetici' del cellulare (i cosiddetti codici Imei) fanno sì che solo poche ore dopo il furto o la rapina quei telefonini siano irraggiungibili, e perciò mai più rintracciabili, anche attraverso sofisticate ricerche investigative".

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