"Inquirenti pedinati da altri inquirenti", il giallo del caso Denise

Del caso Denise Pipitone parlano in tv l'ex pm Maria Angioni e l'ex procuratore Alberto Di Pisa: omertà, depistaggi e intimidazioni furono al centro della vecchia indagine

"Inquirenti pedinati da altri inquirenti", il giallo del caso Denise

“Chi custodisce i custodi?”: è una delle domande su cui si interrogarono i padri della filosofia greca. Nel caso Denise Pipitone si giunge a un interrogativo simile, che lascia interdetti: “Chi indagava sugli inquirenti?”.

La domanda è stata posta dagli ospiti del salotto di Mattino Cinque, dove nella puntata di oggi Federica Panicucci è tornata sul caso della bimba scomparsa da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004. In collegamento, infatti, l’ex pm del caso Denise Maria Angioni ha rivelato qualcosa di davvero sorprendente.

Una volta - ha raccontato Angioni, che oggi è giudice del lavoro in Sardegna - con il maresciallo Di Girolamo - che era entrato a casa di Anna Corona, ma non da solo, perché c’erano anche altri ispettori - aveva cercato, su mia disposizione, di mettere una cimice nella casa nel quartiere storico, per cercare di ascoltare le conversazioni della cerchia di amici di Jessica. Doveva essere un’attività segreta, ma il maresciallo ha dovuto desistere: era pedinato da altri inquirenti. Anche quando abbiamo cercato di mettere la cimice a Giuseppe Tassaro, io stessa io ho avuto la sensazione di essere seguita”.

Angioni ha ripercorso alcuni dei nodi più oscuri delle indagini, partendo da una telecamera, fatta istallare da lei e resa inattiva dopo due settimane senza che l’ex pm ne fosse al corrente. Si è parlato anche delle intercettazioni su Jessica Pulizzi e dell’orario di uscita di Anna Corona dal lavoro, orario che fu apposto sul registro all’amica Francesca secondo la perizia calligrafica. Jessica e Anna sono rispettivamente figlia ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale della piccola Denise.

L’ex pm ha ricordato anche l’ormai celebre filmato girato a Milano dalla guardia giurata Felice Grieco, che ritraeva una bambina molto somigliante a Denise e appartenente a un enclave linguistica molto vicina o corrispondente a Mazara del Vallo. Successivamente alla diffusione del video, la mamma di Denise Piera Maggio ricevette una telefonata in cui le si annunciava che sua figlia, rapita, stava venendo tradotta all’estero.

Intanto a “Storie italiane” questa mattina è stato ospite l’ex procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, che è tornato a mettere in guardia da eventuali depistaggi. “Allora le indagini hanno trovato ostacolo nell’omertà - ha commentato, facendo riferimento alla lettera anonima giunta di recente al legale Giacomo Frazzitta - Un muro di gomma.

Assurdo che nessuno abbia notato la sottrazione di questa bambina, scomparsa all’improvviso, in un posto vicino ad un mercatino in pieno giorno? Mazara del Vallo non è New York. Gli anonimi, a meno che non abbiano riscontri, lasciano il tempo che trovano. Qui o ci troviamo di fronte a un mitomane o un depistaggio, vanno fatti i riscontri”.

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