Intolleranze alimentari, i medici: "Non esistono, buttati 300 milioni di euro"

Secondo gli scienziati, non solo non esistono, ma ci fanno buttare trecento milioni di euro l'anno

Intolleranze alimentari, i medici: "Non esistono, buttati 300 milioni di euro"

"Le intolleranze alimentari non esistono". Parola di medico. Secondo gli scienziati, non solo non esistono, ma ci fanno buttare trecento milioni di euro l'anno. Sono due milioni infatti gli italiani allergici ad alcuni cibi e ben 8 milioni quelli immaginari, addirittura il doppio se si includono quelli che sviluppano intolleranze a nichel, lattosio, conservanti industriali. Risultato: in Italia si eseguono da 3 a 4 milioni di esami inutili.

I medici mettono in guardia dagli esami: "Nelle allergie alimentari siamo in grado di individuare con precisione a quale proteina si è realmente ipersensibili - spiega al Giorno Mario Di Gioacchino, docente di Allergologia all'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti Pescara - in alcuni casi è possibile consumare un frutto a cui si è allergici togliendo la buccia, oppure un alimento si può mangiare una volta cotto.

Dipende dalle proteine che sono coinvolte nell'allergia, conoscerle significa anche sapere se il paziente è a maggiore o minor rischio di shock anafilattico". Gli unici accertamenti precisi sono il prick, da eseguire sulla pelle, ildosaggio delle IgE specifiche, la dieta di eliminazione, ovvero isolando e tastando i singoli cibi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica