"Io e mio figlio invalido sfrattati, tra 4 mesi finiremo per strada"

La storia di Emmanuele e Fiorenzo, sfrattati senza avere alternativa: la loro casa finirà all'asta, loro per strada

"Io e mio figlio invalido sfrattati, tra 4 mesi finiremo per strada"

Una casa non è solo un bene materiale, ma un insieme di ricordi e di vissuto. Questo lo sanno bene Fiorenzo ed Emmanuele Straforini che tra qualche mese dovranno abbandonare la propria abitazione in seguito ad un ordine di sfratto. La situazione, in realtà, era ancor più complessa poiché lo sfratto sarebbe dovuto avvenire giovedì 28, ma poi qualcosa è cambiato, infatti qualche giorno fa il Comune li ha avvisati di una proroga di 4 mesi. Però, poco cambia: al termine di questo periodo padre e figlio si ritroveranno senza fissa dimora.

Emmanuele di soli 24 anni è invalido al 90% in seguito ad un grave disturbo della schiena. Il padre Fiorenzo, 61 anni, invece, si ritrova senza pensione che, nelle migliori delle ipotesi dovrebbe arrivare tra circa un anno (guarda il video). I due vivono di soli 280 euro della pensione di invalidità di Emmanuele che, non ricevendo aiuto dal Comune, ha deciso di partecipare ad un tirocinio retribuito da magazziniere: il lavoro meno adatto ad una persona con la sua problematica fisica. Il Comune di Motteggiana infatti, pare averli abbandonati giocando a scarica barile con diversi Enti. Fortunatamente qualche cittadino ha deciso di aiutare i due pagando l’assicurazione dell’auto e facendo, di tanto in tanto, la spesa.

I problemi sono iniziati nel 2007 quando Fiorenzo, separatosi dalla moglie ha deciso di vendere la casa diventata troppo grande e troppo onerosa dal momento che non poteva più permettersi di pagare il mutuo. Aveva anche trovato il giusto acquirente ma qualcosa è andato storto. Si sono presto accorti che quella casa nascondeva dei segreti, infatti sia il balcone che il garage sono abusivi. Irregolarità che nessuno era disposto a pagare e che Fiorenzo non poteva permettersi di sanare. Anno dopo anno la situazione economica andava peggiorando tanto da non avere più il gas e quindi, nei mesi invernali, trovarsi con tre gradi in casa lavandosi, oltretutto, con l’acqua gelida.

Oltre al danno la beffa. Infatti la casa è stata messa all’asta e venduta, anzi, svenduta. E le irregolarità? Automaticamente risanate.

Ora Emmanuele e Fiorenzo chiedono solo un aiuto dal quel sindaco che ha affermato di non essere l’Inps e

che: “Con la burocrazia che c’è oggi è sbagliato parlare con certezza”. “Mi portano via anni di ricordi e di lavoro, la mia casa. Non abbiamo più nulla, viviamo alla giornata. È un’ingiustizia” ripete Fiorenzo disperato.

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