Amara sorpresa per una studentessa di una scuola superiore della provincia di Piacenza quando, rientrando in classe questa mattina, ha trovato dei disegni contro di lei. L'antefatto riguarda un aborto che la ragazza ha effettuato nei giorni scorsi, che l'ha tenuta lontana dai banchi. Lei non studia in Dad, fa parte di quelle categorie di studenti esentati dalla didattica a distanza, ed è seguita da una docente di sostegno. Al suo ritorno in aula, però, ha trovato sulla porta della classe e lungo tutto il corridoio del piano dei disegni con delle scritte che richiamavano l'aborto.
Sui fogli campeggiava la rappresentazione di un feto, accompagnato da scritte come "ho bisogno di afFETtO", oppure "questo eri tu". E ancora "mi hanno buttato in mezzo all’utero e ne sono uscito embrione" e anche "io feto, tu aborto". Una situazione che ha causato un forte stress emotivo alla giovane e una grande polemica in città per l'accaduto. A denunciare i fatti è stato l'avvocato per i diritti civili, nonché attivista, Cathy La Torre. La professionista ha annunciato che presenterà un esposto in procura. Nel frattempo sono già in corso le indagini interne da parte del personale scolastico per risalire agli autori di una simile manifestazione. La ragazza ha ricevuto grande solidarietà da parte del dirigente, degli insegnanti e dei suoi compagni di classe, che si sono uniti al suo dolore. "Presenterò un esposto alla Procura per chiedere che vengano accertati eventuali reati. La ragazza è chiaramente e fortemente turbata dall’accaduto", ha detto l'accovato Cathy La Torre al Corriere della sera.
Come spesso accade in questi casi, la notizia ha circolato rapidamente sui social network attraverso i profili dei giovani della provincia piacentina, profondamente colpiti dall'accaduto, ed è diventata rapidamente virale. Sono tanti i messaggi che i suoi coetanei, sia compagni di classe che semplici conoscenti, hanno voluto lasciare alla ragazza sui social netowrk, interrogandosi su chi possa aver compiuto un simile gesto. "Una mia compagna di classe ha abortito e questo è quello che ci siamo ritrovati sulla porta della nostra classe e su quelle del nostro piano", scrive una giovane sui social. Il suo messaggio poi continua: "Succede in una scuola italiana in provincia di Piacenza, con gente giovane che speravo fosse diversa dalle vecchie generazioni. È questo che più mi inquieta: ovvero che ciò che dovrebbe rappresentare il futuro e il cambiamento sia ancora cosi maledettamente indietro".
Fortissima la reazione di Anna Maria Bernini, capogruppo dei senatori di Forza Italia: "Mettere alla gogna in un ambiente scolastico una ragazza per aver scelto di abortire è un attacco inqualificabile ai diritti delle donne. Per questo va fatta piena luce su quanto avvenuto nella scuola di Piacenza: le istituzioni a tutti i livelli hanno il dovere di tutelare la privacy e la dignità delle donne costrette a compiere, spesso in solitudine, una scelta così difficile.
Diritti che sono stati invece calpestati in modo ignobile criminalizzando una legge dello Stato e soprattutto una studentessa a cui sarebbero dovute solidarietà e comprensione, non certo il cordone di ostilità che le è stato costruito intorno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.