"Io, picchiata da un marocchino per 10 euro"

È successo a Piombino. "Mi stava dando 10 euro interi per cambiare i soldi, per non darmeli mi ha tirato un cazzotto. Poi è scappato"

"Io, picchiata da un marocchino per 10 euro"

Sì, avete letto bene, una giovane ragazza ha ricevuto un pugno in pieno volto per 10 euro. È accaduto martedì a Piombino in Provincia di Livorno, a raccontare l'accaduto sui social è la stessa Sara Biccellari attraverso un video. "Faccio questo video per dire che ieri sera verso le sette e un quarto ero in via Medaglia d'oro, sola, e un marocchino si avvicina, mi chiede una sigaretta, io ovviamente non fumo quindi gli ho detto: "No, non fumo, non ho una sigaretta". Questa persona mi ha detto: "Allora ce l'hai da cambiare 10 euro con due pezzi da 5? Perché la macchinetta non dà il resto". Io, non fumando - prosegue Sara -, non sapevo se quella macchinetta dava il resto o e ingenuamente gli ho dato i soldi. Questa persona ha preso due pezzi da 5, miei, mi stava dando 10 euro interi per cambiare i soldi, per non darmeli mi ha tirato un cazzotto. Mi ha preso altezza naso e labbro e poi è scappato". Un racconto che lascia senza parole, la stessa Sara si chiede come si possa arrivare a tal punto per solo 10 euro. Fortunatamente la giovane non ha riportato gravi danni, ma comunque è finita in ospedale con diverse ferite al volto causate dal pugno ricevuto.

Secondo le informazioni raccolte dalle autorità competenti, l'uomo potrebbe non essere del posto, ma essersi recato a Piombino per il solo scopo di delinquere. Sara, da parte sua, fornisce una descrizione dell'aggressore: "Questa persona era alta più o meno 1.80, corporatura media, aveva sulla mano destra una specie di voglia, un tatuaggio, una cicatrice, non ho visto bene. Occhi scuri, tipo neri, capelli neri, cortini col ciuffetto non rasati dalle parti e aveva un giacchetto di pelle, una camicia e dei jeans scuri". La ragazza invita gli utenti di Facebook, a condividere il video per poter diffondere il messaggio ed aiutare la gente del posto a riconoscere l'aggressore e non rischiare di passare ciò che è accaduto a lei.

Centinaia i messaggi di solidarietà e di indignazione.

Ma il messaggio più significativo lo dà la stessa Sara: "Sia chiaro, questa cosa non mi impedirà di continuare a vivere la mia vita come ho fatto finora. È ora di combattere la loro ignoranza con la nostra intelligenza".

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