Lanciano, la donna mutilata: "Io perdono, lo Stato sia severo"

I coniugi aggrediti nella loro villa a Lanciano hanno accolto con sollievo la notizia dell'arresto della banda. Il marito: "Sono confortato"

Lanciano, la donna mutilata: "Io perdono, lo Stato sia severo"

Sono stati fermati i tre uomini sospettati della rapina di Lanciano, dove i coniugi Martelli sono stati brutalmente picchiati e tenuti legati per oltre due ore.

Niva, 71 anni, e Carlo, 70, si trovano ancora all'ospedale Renzetti, ma le loro condizioni sono in miglioramento: l'uomo era stato preso a pugni in faccia, mentre alla donna avevano amputato il lobo dell'orecchio. Ora, la notizia dell'arresto delle belve che li ha aggrediti porta un po' di sollievo nella vita dei due pensionati, che si sentono "davvero confortati dagli arresti" e non vedono l'ora "di tornare alla normalità senza paura".

All'appello manca ancora il capo della banda, ma Carlo Martelli è ugualmente più tranquillo: "La soluzione così rapida del caso mi permetterà di essere più sereno anche nel rientrare a casa", ha rivelato l'uomo al Corriere della Sera. Nieva è senza parole, per quella violenza cieca e senza senso, che non lascia spazio alla ragione. Nonostante questo, però, più che rabbia prova dispiacere ed è intenzionata a perdonare i tre romeni e l'italiano che l'hanno aggredita: "Io li perdono perché questo mi aiuterà a recuperare serenità, ma lo Stato non li deve perdonare. Non provo rabbia, ma un grande dispiacere per tanta violenza inutile".

Anche la figlia dei due ha commentato l'arresto confermando il sollievo che la risoluzione del caso ha portato ai suoi genitori, che ora possono tornare a casa con più serenità.

Carlo è stato dimesso, mentre Nieva dovrà restare ricoverata per ulteriori accertamenti. Poi entrambi torneranno nella loro casa, nel tentativo di tornare alla normalità della propria vita, che è stata sconvolta da una notte di brutalità.

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