"Come 100 Torri Gemelle". "Arma da fine mondo". L'allarme dei generali sull'escalation

Il Generale Camporini avverte sull'arma nucleare strategica: "Scatenerebbe l'inferno". La previsione nera di Tricarico: "Non sopravvivrebbe più nessuno"

"Come 100 Torri Gemelle". "Arma da fine mondo". L'allarme dei generali sull'escalation

Nelle ultime ore è tornato a far paura lo scenario nucleare, alla luce della recente escalation tra Ucraina e Russia. Ieri in una regione di Mosca è stato avvistato un treno russo con un presunto "kit nucleare". Inevitabilmente la tensione è salita, anche se movimenti di questo tipo potrebbero essere segnali solo di imminenti esercitazioni di routine. Non possono comunque passare inosservati gli allarmi lanciati dai Generali, che hanno messo in guardia su quelli che potrebbero essere gli sviluppi qualora la situazione dovesse degenerare in maniera pericolosa.

Camporini: "Arma di fine mondo"

C'è chi interpreta le mosse di Vladimir Putin come un bluff, ma in realtà dietro le sue uscite si potrebbe nascondere un pericolo molto concreto. Ne è convinto il Generale Vincenzo Camporini, secondo cui esiste davvero il rischio che il presidente della Federazione Russa possa ricorrere all'arma più potente di tutte: "Avere a disposizione l'arma nucleare può solleticare la tentazione di utilizzarla per cambiare le sorti sul terreno di battaglia, dove per la Russia non sta andando bene".

L'ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e della Difesa, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato dell'arma nucleare strategica e degli effetti che potrebbe comportare nel caso in cui venisse impiegata: "Avrebbe un effetto globale. È l'arma da fine mondo. Usare quella tattica potrebbe dare la dimostrazione di essere pronti a scatenare l'inferno". A quel punto bisognerebbe porre attenzione all'eventuale reazione degli Stati Uniti: "Visto che gli Usa hanno annunciato che reagirebbero in tutti i modi, si potrebbe concretizzare il coinvolgimento diretto dei Paesi occidentali".

Tricarico: "Come 100 Torri Gemelle"

I segnali ci sono e ormai c'è da temere tutto, anche lo scenario peggiore. È questa la posizione di Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, che ha fatto una previsione nera nell'ipotesi in cui si mettesse in campo l'opzione nucleare: "Il siluro Poseidon avrebbe effetti devastanti ma limitati, per quanto su aree estese". Da qui però si scatenerebbero problemi di vasta portata, visto che la risposta della Nato dovrebbe essere pari o maggiore: "Non sopravvivrebbe più nessuno, sarebbe la fine. Come cento Torri gemelle".

Tricarico, intervistato da Il Messaggero, ha messo in risalto che con il passare del tempo si assiste a conferme della possibilità che Putin possa ricorrere all'arma più spaventosa, "il siluro in grado di provocare lo tsunami radioattivo, con effetti terrificanti". Su questo fronte ha sottolineato uno stato di debolezza e l'erosione del consenso interno, oltre alle difficoltà morali e materiali dello strumento militare russo. Ma su questo c'è poco da gioire: "Putin oggi è più temibile. Se continua la deriva a lui sfavorevole, l'intenzione di usare l'arma nucleare si farà seria".

Battisti: "Autogol per Putin"

Il Generale Giorgio Battisti, membro del Comitato Atlantico Italiano, all'Adnkronos ha confermato che permane il dubbio che il lancio di armi nucleari possa servire "per condizionare la capacità di risposta militare dell'avversario". Ma l'impiego dell'arma atomica a suo giudizio sarebbe "un controsenso, oltre che un autogol, avendo Putin annesso quei territori".

Questa ipotesi paventata da Mosca potrebbe essere utile anche per "tenere sempre alta l'attenzione e la preoccupazione da parte dei governi occidentali, forse indirettamente anche a rallentare l'afflusso di armi occidentali all'Ucraina".

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