Cambia il movente ma non l'accusa nei confronti di Marco Eletti, l'autore di thriller indagato per l'omicidio del padre Paolo, trovato esanime nella sua abitazione di San Martino in Rio, in provincia di Reggio Emilia, lo scorso 24 aprile. A distanza di quasi tre mesi dall'accaduto, gli investigatori seguono una nuova pista: quella della presunta doppia identità sessuale della vittima di cui lo scrittore sarebbe venuto a conoscenza poco prima di dare seguito alla vendetta sanguinaria.
"Aveva un altro profilo facebook"
Paolo Eletti, 58 anni, era un pensionato benvoluto nella piccola cittadina della Bassa. Nell'immagine di copertina del profilo Facebook aveva una foto abbracciato al figlio Paolo, ad oggi, unico indagato per il suo assassinio. Ma oltre a quello ufficiale, il 58enne avrebbe aperto, durante i mesi del lockdown, un altro account social in cui si presentava come una donna.
Nella pagina, che raccoglieva un numero ristretto di iscritti, Paolo lasciava intendere esplicitamente orientamenti e comportamenti sessuali diversi da quelli che la sua famiglia conosceva. La Procura di Reggio Emilia non ha dubbi: "Gli accertamenti telematici riconducono questo profilo a Paolo Eletti", assicurano gli investigatori. Ma cosa c'entra col movente dell'omicidio?
La nuova pista investigativa
Il pomeriggio dello scorso 24 aprile, era stato proprio Marco Eletti ad allertare i soccorsi. Agli agenti intervenuti nella villetta di San Martino in Rio, dopo il misfatto, aveva raccontato di aver trovato il padre e la madre esanimi al pavimento quando era rincasato per recuperare il portafogli che aveva dimenticato lì il giorno precedente. Una spiegazione che non ha mai convinto fino in fondo gli inquirenti: "Ci sono gravi indizi di colpevolezza", riferiscono fonti giudiziarie al Corriere della Sera. E forse, tra la mole indiziaria, c'è anche la presunta, doppia identità sessuale del pensionato.
Nel nuovo scenario investigativo cambia il movente del delitto: Marco avrebbe scoperto il profilo in cui Paolo si presenteva come una donna. Da lì, l'impeto d'ira che sarebbe sfociato in un agghiacciante parricidio. Nessuna conferma da parte dell'indagato, rimasto in silenzio dall'arresto ad oggi. Poche parole anche da parte dei suoi legali: "Ci sono elementi a discarico del nostro cliente", afferma l'avvocato Noris Bucchi.
Il ruolo della madre
Intanto, migliorano le condizioni di Sabrina Guidetti, la mamma dello scrittore. La 54enne era stata narcotizzata con le benzodiazepine e trovata con dei tagli superficiali sui polsi sul divano in soggiorno. Sentita dagli inquirenti, la donna ha detto di non ricordare l'accaduto. Per certo, esclude un litigio durante il pranzo del sabato precedente al delitto.
Il
rebus si infittisce. Marco sapeva della doppia identità del padre? E la mamma, perché aggredire anche lei? Sabrina era conoscenza dell'account femminile del marito? Sono ancora tante le domande a cui dare risposta, troppe.
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