Dimessa dall'ospedale, partorisce su un rondò

La gestante assistita dal marito e dalla madre. Indaga la magistratura

Dimessa dall'ospedale, partorisce su un rondò

A leggere gli ultimi casi di cronaca verrebbe da dire "meglio non partorire in Puglia, o meglio, nel Salento". Stando attenti a non fare di tutta l'erba un fascio. Dopo i casi infatti della donna che, dopo essere stata dimessa, ha iniziato a partorire all'uscita dell'ospedale di Casarano e quello della gestante al settimo mese di gravidanza che è stata trasferita in un'altra unità ospedaliera dal pronto soccorso di Casarano per una visita ginecologica a seguito di un incidente, è la volta dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce ad essere teatro di un altro clamoroso episodio di cronaca.

Una giovane donna dopo essere stata dimessa dal nosocomio del capoluogo salentino, nonostante le doglie, ha partorito in macchina ad un rondò sulla strada che collega Lecce a Melendugno (un paese della provincia). Stava andando in ospedale per la seconda volta in giornata, dopo essere stata dimessa la prima volta finita una visita nel reparto di ostetricia dello stesso nosocomio.

La donna era alla 41esima settimana di gestazione, quindi in tempo per partorire, a maggior ragione perchè aveva le doglie. La piccola, nata in macchina alla presenza del papà e della nonna materna, ha trascorso i suoi primi giorni di vita in terapia intensiva al reparto neonatale, come si legge su Nuovo Quotidiano di Puglia che ne dà notizia, e in seguito è stata trasferita al policlinico di Bari per una brachicardia.

Intanto è stata aperta un'inchiesta presso la procura di Lecce per capire perché la donna è stata mandata via dall'ospedale. Chissà che la brachicardia della bambina non sia legata proprio al fatto che la piccola non sia nata in una sala parto. Ora saranno le indagini a cercare di far piena luce sulla vicenda.

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