Nuova tegola giudiziaria per Lucio Marzo condannato lo scorso 4 ottobre a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l'omicidio della fidanzatina 16enne Noemi Durini, uccisa il 3 settembre del 2017 a Specchia, in provincia di Lecce. Il giovane, allora minorenne, accusò del crimine Fausto Nicolì un meccanico di Patù (sempre nel Leccese) pur sapendolo innocente.
L'uomo venne chiamato in causa dal ragazzo che, nel frattempo, era stato arrestato, sia per l'omicidio della ragazza sia per un presunto reato di pornografia minorile. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lecce, Carlo Cazzella, ha condannato Marzo ad altri 2 anni e 8 mesi di reclusione per calunnia aggravata nei confronti di Nicolì e al pagamento di una multa di 5mila euro come provvisionale per i danni da liquidarsi in separata sede.
Il pubblico ministero Gianna Cannarile aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione. Il processo si è svolto con rito abbreviato. Rimangono ancora in piedi altri due procedimenti che verranno discussi in un'unica udienza prevista a marzo davanti allo stesso gup Cazzella. Nel primo sono indagati i genitori di Lucio per diffamazione aggravata nei confronti di Nicolì (quest'ultimo figura come persona offesa).
Nel secondo procedimento lo stesso Nicolì è indagato per stalking nei confronti dei
genitori di Marzo. In entrambi i casi è stata chiesta l'archiviazione. Il legale di Nicolì, l'avvocato Luca Puce, si è opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm Donatina Buffelli per il primo dei due procedimenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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