Che le tratte ferroviarie italiane non godessero di ottima salute è cosa nota. Ma ora Legambiente pubblica l'elenco delle dieci peggiori. Si parte dalla tratta Roma Termini - Ciampino - Castelli Romani, della quale usufruiscono circa 40mila passeggeri, "costretti a destreggiarsi tra folla, rallentamenti, ritardi", come scrive l'Huffington. I problemi sono dovuti principalmente a carenze infrastrutturali.
Al secondo posto c'è la tratta napoletana della Circumflegrea, che collega il centro di Napoli con le località flegree di Licola e Cuma. Qui mancano i treni e sono frequentissimi i sidguidi tecnici che inevitabilmente provocano ritardi.
Si passa poi alla Bergamo-Milano, dove la possibilità che il treno arrivi in orario è del 65%. I frequenti ritardi sono dovuti principalmente all'uso di treni antiquati, incapaci di portare il gran numero di passeggeri che percorrono questa tratta.
Al quarto posto c'è la tratta Siracusa-Ragusa-Gela, fornita da un solo treno, nonostante i fruitori siano circa 500 al giorno. Non ci sono biglietterie e i servizi igienici all'iterno delle stazioni sono stati chiusi.
Segue poi la Portogruaro-Venezia, che soffre principalmente di una scarsa presenza di treni in orari notturni e la Catanzaro Lido-Lamezia Terme, composta da 42 km a binario unico.
In Piemonte, dopo aver aumentato il prezzo del biglietto, sono state abolite ben 14 linee.
L'ottavo posto è occupato dalla Salerno-Potenza, dove si raggiungono i 40 minuti di ritardo a causa di carrozze inadeguate e spesso vetuste.
Al penultimo posto la Campobasso-Isernia-Roma, composta anch'essa da un unico binario e privata delle biglietterie di Isernia e Campobasso.
E, infine, il decimo posto è occupato dalla Cremona-Piacenza, dove - come scrive l'Huffington - tutti i treni
"sono stati soppressi e sostituiti con autobus dalla fine del 2013. Un disagio per i pendolari dal momento poi che i tempi di percorrenza dei bus sostitutivi sono superiori di 20/30 minuti rispetto a quelli del treno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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