L'energia "rinnovabile" delle persone positive

Alcune persone sembrano avere il potere di toglierti energia, dopo essere stato con loro ti senti stanco, sfiduciato, triste, senza più volontà di fare. Altre invece di dartela questa energia, per cui ti senti lieto, soddisfatto, più forte. Capita sul lavoro. Ci sono dirigenti che, davanti a qualsiasi proposta, scuotono sempre la testa pessimisti, frustranti. Demoralizzano i loro collaboratori, li svuotano. Ogni persona, con lo sguardo, la mimica, i gesti, le parole, ci trasmette migliaia di stimoli subliminali. Ci inonda di ostilità, rancore, rifiuto o, viceversa, di tenerezza di fiducia di coraggio. Per continuare a lavorare con certe persone cerchiamo di difendercene, ma ne usciamo sfiniti. Altri invece ci sfiancano con l'ambiguità, mandandoci una alternanza di segnali amichevoli e di segnali aggressivi: è il double mind di Bateson, e la nostra mente si logora per decifrarli.

Vi sono poi persone che si mostrano amichevoli per disarmarvi, per farvi abbassare le difese e poi colpire. Quando siamo con loro percepiamo inconsciamente il pericolo, entriamo in uno stato di allarme e ci stanchiamo. Abbiamo infine gli avidi che chiedono sempre senza mai dare. Anche da loro dobbiamo difenderci. E gli ambienti fisici? Difficilmente gli ambienti, di per sé, ci rubano energia. Anche se alcuni sono così cupi, tristi, progettati da architetti così aridi, da indurre sentimenti depressivi. Invece noi percepiamo immediatamente il clima di ostilità di chi vi lavora. Ed ancor più quando l'ostilità è rivolta contro di noi. Allora il nostro sforzo per farvi fronte e tenere relazioni normali ci costa estrema fatica.

In sostanza, sono le persone ostili o quelle che nascondono la loro aggressività a rubarci energia. Mentre ce la danno quelle ottimiste, piene di vita e che ci vogliono veramente bene, senza riserve. Le migliaia di segnali che ci trasmettono con i gesti, le parole, la mimica, lo sguardo ci informano, ci rassicurano, ci distendono e stimolano le nostre energie, le nostre potenzialità.

Curiosamente, noi prestiamo poca attenzione a queste percezioni, le consideriamo irrazionali. Mentre sono avvertimenti estremamente preziosi, da registrare con cura. Perché la ragione da sola, se non è alimentata dalle percezioni emotive, resta uno strumento sordo e cieco.

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