Ha fatto molto discutere la concessione della semilibertà a Doina Matei (30 anni), che nel 2007 uccise una ragazza, a Roma, sferrandole un colpo di ombrello all'occhio. Condannata a 16 anni la Matei ne ha scontati nove in prigione. Ma la semilibertà le è stata revocata dopo le polemiche scoppiate per la pubblicazione, su Facebook, di alcune foto che la ritraevano al mare, in costume, al Lido di Venezia. Foto che hanno indignato moltissime persone.
Sulla vicenda, e in particolare sulla revoca della semilibertà, interviene Franca Leosini, storica conduttrice di "Storie maledette", il programma in cui porta in tv i criminali, raccontandone la vicenda processuale: "Non conosco personalmente Doina - si legge sull'Huffington Post - ma credo che il suo sia stato un peccato di giovinezza e una mancanza di buon gusto allo stesso tempo. Ha avuto una vita difficile, prima del delitto stava sul marciapiede per sfamare i figli, non ha una istruzione tale da farle comprendere cosa sia opportuno e cosa invece non lo sia. Forse la libertà le ha dato alla testa".
"Il caso di Doina Matei - prosegue la Leosini - è un omicidio preterintenzionale da manuale: era evidente che non voleva uccidere la povera Vanessa Russo,
anche se questo non lenirà certamente il dolore immedicabile dei genitori. Le hanno dato il massimo della pena, 18 anni scontati poi a 16. Ed è fisiologico che a metà del percorso in carcere venga concessa la semilibertà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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