Lettera di De Magistris al Papa: “Mediterraneo non sia cimitero”

La lettera inviata qualche giorno fa dal sindaco di Napoli a Papa Francesco, in attesa del suo arrivo nella città partenopea. Ancora una volta l'accoglienza torna ad essere il tema principale: “Il nostro mare non può essere un cimitero. Il Mediterraneo non deve essere l'olocausto del terzo millennio”

Lettera di De Magistris al Papa: “Mediterraneo non sia cimitero”

In attesa dell'imminente arrivo di Papa Francesco, in visita presso la pontificia facoltà di Teologia di Napoli, il sindaco Luigi De Magistris ha voluto scrivere una lettera al pontefice per esprimere tutto il proprio entusiasmo e ribadire, ancora una volta, quanto il suo pensiero sia affine a quello del Santo Padre.

Il vescovo di Roma è infatti atteso per la giornata di domani, e la città partenopea ha già adottato tutte le misure straordinarie per accoglierlo. Quale occasione migliore, dunque, per parlare ancora una volta di diritti, umanità ed accoglienza. Temi tanto cari sia a Papa Francesco che a De Magistris.

“Carissimo Santo Padre, carissimo Francesco, è con gioia immensa che la città di Napoli sarà nuovamente onorata della Sua presenza nel nostro territorio” esordisce il primo cittadino nella sua lettera, riportata da “Il Mattino”. “Ho avuto il privilegio e il piacere di incontrarla in più occasioni, ma non posso non citare, in particolare, la Sua stupenda visita ufficiale a Napoli nel 2015 ed a Betlemme, nel 2014, dove ero l'unico occidentale presente, in considerazione della mia cittadinanza onoraria palestinese e degli ottimi rapporti con il popolo della Terra Santa”.

La lettera vira poi sulle tematiche più care al sindaco di Napoli, ossia “il contrasto alla corruzione, la prospettiva di un nuovo umanesimo fondato sulla fratellanza tra i popoli, e da ultimo, in particolare, il Mediterraneo come mare di incontro tra popoli e culture differenti”.

“Napoli, nella sua storia, è città che ha accolto tutte le culture, religioni diverse, tanti popoli. Siamo nel cuore del Mediterraneo” spiega De Magistris, che poi punta il dito contro i suoi ben noti avversari politici. “In questi tempi in cui c'è chi pensa di sigillare il mare, di costruire mura, realizzare chilometri di filo spinato, noi pensiamo che il mare debba essere luogo di vita, in cui si possano incontrare i popoli per unirsi nelle loro diversità per salvare il pianeta”. Infine, la durissima sentenza. “Il nostro mare non può essere un cimitero. Il Mediterraneo non deve essere l'olocausto del terzo millennio”.

Argomenti di certo condivisi anche dal Papa, che non ha mai fatto mistero della propria posizione. “Per costruire ponti di umanità contro le mura del rancore e del razzismo, si devono abbattere mura e filo spinato che tante persone hanno nel cuore e nella mente” prosegue il sindaco di Napoli. “C'è chi usa ruspe per far emergere rancori, paure ed egoismi, facendo credere che le infelicità sono colpa di chi è diverso da noi, fragile e povero, non invece causa di un sistema che crea insopportabili disuguaglianze. E c'è chi opera, invece, per far prevalere l'amore sull'odio e consentire alle persone di scegliere”.

De Magistris passa poi a parlare della sua Napoli.

“È città visionaria, è città in cui la persona prevale sul denaro, in cui l'essere è più forte dell'avere. Napoli è la città dei beni comuni in cui luoghi degradati sono divenuti, grazie all'opera delle comunità di abitanti, posti in cui si realizza profitto sociale e rigenerazione urbana”.

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